Pescara: Carla Tiboni dice la sua sui lavori al Mediamuseum e in piazza Alessandrini

“La notizia dell’inizio dei lavori di riqualificazione del Mediamuseum e di piazza Alessandrini è sicuramente una buona notizia. Per un motivo non ancora chiaro, il cippo di Carafa e Manthonè verrà collocato al centro della piazza, rovinandola nella sua ampiezza e ariosità”. Così Carla Tiboni Presidente Fondazione Tiboni

“La Fondazione Tiboni per anni ha chiesto che si accendessero i riflettori sul degrado della piazza, oggi luogo di spaccio di stupefacenti e non solo. Nonostante questa situazione, non e’ vero che il Mediamuseum versava in stato di abbandono, perché abbiamo avuto la caparbietà ed il coraggio di continuare a fare cultura per tutto l’anno, ogni anno. Presentazione di libri, cineforum, convegni, concerti, scuola di teatro, mostre, tant’è’ che nel luglio scorso i due premi Oscar Helen Mirren e Taylor Hackford hanno voluto visitare il museo. C’è stata vita culturale nonostante tutto. Forse chi non frequenta i luoghi di cultura può aver detto che il Mediamuseum era in stato di abbandono. Esternamente si, internamento no. E’ anzi divenuto un punto di riferimento della cultura pescarese ed abruzzese. Ancora oggi abbiamo richieste di associazioni che chiedono l’uso delle sale per le proprie attività. Nonostante la chiusura della struttura continueremo a fare cultura, nei luoghi che potranno ospitarci. L’ex tribunale non e’ un palazzo qualsiasi. E’ stato progettato dall’architetto Eugenio Montuori ( ricordiamo che e’ stato il progettista della Stazione Termini e della piazza di Carbonia, ma anche di un altro edificio pescarese, il Museo d’Arte Moderna Vittoria Colonna, unitamente al suo collega Arch. Libera). Dopo avere ricordato la storia di quel luogo, credo sia opportuno anche parlare della piazza Alessandrini, sempre progettata dall’Arch. Montuori e di cui la Fondazione e’ in possesso dei progetti. Per un motivo non ancora chiaro, il cippo di Carafa e Manthone’ verrà collocato al centro della piazza, rovinandola nella sua ampiezza e ariosita’. Sembrerebbe che la Soprintendenza non abbia voluto accogliere la richiesta dei progettisti del Comune di collocarla lateralmente. Detto chiaramente: quel monumento non e’ mai stato omaggiato e ricordato da nessuno, mai una cerimonia od una corona di fiori. Adesso diventerà’ protagonista di una piazza, suo malgrado, rendendola brutta dal punto di vista architettonico. Con buona pace dei patrioti”.

Barbara Orsini: