Riceve, per due anni, oltre 24.500 euro dichiarando il falso. Una giovane trentenne, alla presentazione della domanda per il reddito di cittadinanza, certifica di avere a carico una famiglia allargata e un patrimonio inesistente. A scoprire la truffa i militari della Guardia di Finanza di Pescara
Accertata l’indebita percezione del sostegno economico ai danni delle casse della spesa pubblica nazionale i finanzieri denunciano la giovane per aver prodotto documentazione non vera al fine di intascare un contributo non spettante per mancanza dei requisiti previsti.
Revocato il beneficio, è stato effettuato anche il sequestro preventivo degli oltre 24.500 euro in contanti ricevuti illecitamente e costituenti profitto del reato. Le indagini, condotte incrociando ed elaborando i dati disponibili nel patrimonio informativo della Guardia di Finanza di Pescara, hanno fatto emergere un quadro familiare difforme rispetto a quanto riportato nello storico dell’anagrafe comunale, evidentemente ampliato ad hoc per l’ottenimento del beneficio.
Nell’istanza, infatti, è stata certificata la convivenza con la suocera, sempre percipiente il reddito di cittadinanza, e l’intera famiglia di origine del compagno, in realtà proprietario dell’immobile di residenza dei due nuclei familiari e di un’auto totalmente incompatibile con la ricezione del beneficio. Nel mentre, tra l’altro, anche la giovane risulta aver acquistato un appartamento senza comunicare la variazione del proprio patrimonio immobiliare. Ma questo non è l’unico escamotage ideato nella truffa: non è stata fatta neanche alcuna menzione delle vincite in somme di denaro di quasi 11 mila euro, ottenute dal compagno tramite giochi e scommesse online.