Due anni di pandemia, poi la crisi energetica. Ci mancava solo il provvedimento dell’amministrazione Masci che dal 2 novembre ha dimezzato il numero di tavolini all’aperto e che, quindi, occupano il suolo pubblico. Oggi in sede di udienza cautelare del TAR le ragioni degli esercenti, una trentina in tutto
«Abbiamo presentato le obiezioni relative alla determina, dalla sua applicabilità al fatto che la stessa non operi alcuna distinzione tra i vari locali fino ad arrivare al regolamento di igiene comunale dell’articolo 134 – ha dichiarato al TG8 il legale degli esercenti Andrea Lucchi – . Tra una settimana circa il TAR si pronuncerà. Per le attività quei posti a sedere rappresentano un’opportunità di guadagno. Se dovesse andare avanti la sospensiva molti locali potrebbero chiudere».