Non sarà il porto di Pescara come lo conosciamo oggi: il molo che punta al mare, i trabocchi a sinistra con la relativa banchina, il porto canale al centro, la banchina di destra semi abbandonata, la stazione marittima ormai ben oltre il coma e, sullo sfondo, una darsena umiliata dai cronici problemi di dragaggio, anche a causa della diga foranea, realizzata successivamente per mettere al sicuro il rientro dei pescherecci
Invece, facendo un significativo sforzo di immaginazione, il porto del futuro dovremmo immaginarlo molto diverso, praticamente rivoluzionato. La conferma al Tg8 dal sindaco Masci.
“Le banchine fluviali diventano passeggiate ciclo-pedonali attrezzate che si allungano dal circolo canottieri alla Madonnina e oltre, addirittura fino alla diga foranea. La darsena trasloca a sud, i pescherecci pure. I trabocchi, delocalizzati, tornano a pescare acqua, anche se altrove. Piazza della Marina e il piazzale del monumento ai caduti del mare che si riaprono alla città. Queste, in sintesi, le proposte contenute nella delibera approvata dalla giunta comunale di Pescara e ora da inserire nel Documento di pianificazione strategica di sistema e del nuovo Piano regolatore portuale”.