Il Crea di Pescara (Centro di ricerca ingegneria e trasformazioni agroalimentari) capofila di un progetto unico: per la prima volta analizza direttamente sin dalla produzione, e non solo dai laboratori, lo stato di salute delle olive italiane da tavola
Un lavoro durato quasi 4 anni che ha portato il CREA di Pescara ad essere punto di riferimento nazionale tanto da ottenere dal Ministero dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare uno dei più corposi finanziamenti, oltre un milione di euro. I risultati illustrati oggi, al Mercato Ortofrutticolo di Villanova di Cepagatti, in un convegno per addetti ai lavori con oltre cento partecipanti da tutta Italia e che, ben oltre i tecnicismi, ci consegna notizie confortanti, anche se c’è ancora molto da fare.
“Abbiamo svolto attività di ricerca ed analisi – spiega al Nicola Simone ricercatore del CREA di Pescara – direttamente nella fase di produzione ed abbiamo riscontrato l’assoluta salubrità del prodotto che, nonostante la conservazione nei fusti, non presenta particolari criticità, è chiaro che bisogna migliorare ancora, ma l’assoluta assenza di patogeni, ad esempio, fa delle olive da tavola italiane un delle eccellenze della nostra produzione agroalimentare ed anche l’Abruzzo non di discosta dalla media nazionale.”