Gli effetti su territori, lavoratori, imprese e cittadini dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario: è stato questo il tema che ha animato il dibattito della tavola rotonda, promossa nei giorni scorsi a Pescara dalle sigle datoriali e sindacali
Il disegno di legge, a firma del leghista Roberto Calderoli, ministro per gli affari regionali e le autonomie del Governo Meloni, ha riportato al centro del dibattito politico un tema che deriva dalla riforma del 2001 del titolo V della Costituzione, secondo cui le Regioni hanno la facoltà di chiedere allo Stato la competenza esclusiva su 23 materie di politiche pubbliche. La proposta però divide l’opinione pubblica e la politica, preoccupate per il rischio di un’ulteriore spaccatura tra nord e sud, che aumenterebbe il divario tra le regioni italiane.
A parlarne nel corso della tavola rotonda, che si è svolta all’Auditorium Petruzzi di Pescara, sono stati Antonio Zennaro e Michele Fina: Lega e Pd danno letture diverse del disegno di legge avanzato dal ministro Calderoli.