Imponenti i controlli disposti dalla Questura per prevenire incidenti e scontri tra le due tifoserie durante la gara Pescara Foggia. Denunciato un tifoso biancazzurro per minacce a Pubblico Ufficiale e identificato un tifoso foggiano
Nel corso del secondo tempo, nel settore della Tribuna Adriatica, un tifoso pescarese ha tentato di accedere nell’area degli spalti confinante con il settore ospiti ed interdetta al pubblico per motivi di sicurezza. Fermato dal personale della Guardia di Finanza, ha proferito frasi minacciose ed ha simulato con la mano il gesto di tagliare la gola ad uno dei militari che lo hanno identificato e stanno procedendo alla segnalazione all’A.G. per il reato di minaccia a Pubblico Ufficiale. Nella serata di ieri allo Stadio Adriatico, in una cornice di sicurezza, alla presenza di oltre 20 mila spettatori, si è disputata la partita Pescara-Foggia per la quale sarebbe stato auspicabile un risultato diverso. L’imponente dispositivo di sicurezza interforze disposto dal Questore Luigi Liguori dopo la riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto Giancarlo di Vincenzo, ha consentito che la manifestazione sportiva si sia svolta senza incidenti. La tifoseria ospite, nonostante il divieto di trasferta per i residenti della provincia di Foggia, è giunta numerosa da altre località per assistere all’incontro particolarmente sentito per la posta in gioco dell’accesso alla finale dei play off di Serie C e, al termine della partita, le forze di polizia hanno operato alacremente per garantirne il deflusso in sicurezza, scortandola fino al limite di provincia.
I preannunciati controlli sono stati particolarmente incisivi presso i varchi di accesso alla struttura sportiva. Prima dell’inizio della partita, un tifoso foggiano residente nella provincia destinataria del divieto di trasferta, è stato individuato da personale della Polizia di Stato mentre cercava di entrare nel settore ospiti servendosi di un biglietto acquistato sotto altro nome. Alla richiesta di esibire il documento d’identificazione per procedere al riscontro dati con il tagliando di accesso, il tifoso ha esibito la carta d’identità corrispondente al nominativo apposto sul biglietto di una persona residente ad Ortona, ma gli agenti si sono accorti subito che non vi era corrispondenza tra il suo volto e la fotografia. Oramai scoperto, il tifoso ha esibito il suo vero documento con conseguente identificazione: in tal modo è emerso che l’uomo, di anni 30, è residente in un Comune della provincia di Foggia ed ha diversi precedenti di polizia. Per lui è scattata la denuncia all’Autorità Giudiziaria per inosservanza del provvedimento prefettizio emesso per ragioni di sicurezza pubblica e falsa attestazione sulla propria identità personale.