Presentate le iniziative del coordinamento NoG7 Pescara

Nella sede della Cgil il Coordinamento NoG7 Pescara ha presentato le principali iniziative di mobilitazione per la pace

Il Comitato No G7 si è costituito oggi e ha presentato un programma di iniziative finalizzato ad evidenziare l’inutilità di un vertice che non porta soluzioni e non tiene conto dello scenario di guerra in atto nel mondo.

Insieme al documento è stata presentata la manifestazione in programma domenica  6 ottobre a Pescara, dalle ore 11.15 sul Ponte del Mare: catena umana per dire “Giù le mani dal Libano e dalla Palestina”.

“Il G7 – ha detto Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione comunista – è complice del genocidio che si sta compiendo a Gaza, vogliamo manifestare e protestare per dire basta a questa complicità e dire che bisogna isolare Israele e mettere le sanzioni a Israele così come sono state
messe a Putin”.

L’appello è rivolto a tutte le associazioni e organizzazioni sindacali, sociali, economiche, culturali, religiose e politiche dell’Abruzzo.

“L’obiettivo – dicono i proponenti – è rinnovare insieme il nostro impegno contro le logiche sistemiche e di guerra della conferenza intergovernativa che si terrà dal 22 al 24 ottobre 2024 a Pescara, per promuovere lo sviluppo di un progetto alternativo che si fondi sulla relazione umana, sulla giustizia sociale, la pace e sull’autentico rispetto dell’ambiente e della diversità”.

A firmare l’appello è il “Coordinamento Disarmare la pace, disertare la guerra!”, a cui aderiscono
Cgil Abruzzo Molise, Anpi Pescara, Rifondazione Comunista, Per il Clima, Fuori dal fossile!, Foro H2O, Cobas Abruzzo, Avs-Radici in Comune.

In rappresentanza dell’Anpi Alessandra Genco ha aggiunto:

“L’Anpi aderisce a questo documento redatto assieme alla Cgil e ad alcune associazioni per dire che bisogna tenere presente prima di tutto la Costituzione. Il G7 che si svolgerà qui a Pescara, con un costo che sarà alto, sarà solo una vetrina e il tema trattato dai rappresentanti delle Nazioni partecipanti non porterà quello che dovrebbe essere. Per esempio c’è stato un aumento delle spese per i Paesi del G7. Noi siamo contrari alla Guerra come dice l’articolo 11 della Costituzione”.

Di seguito il comunicato congiunto del Coordinamento NoG7 Pescara:

“Pescara si prepara ad ospitare il G7 ministeriale sullo Sviluppo che si terrà il 24 e il 25
ottobre. I cosiddetti Grandi della Terra, rappresentati dai ministri di settore in carica dei paesi ricchi del blocco occidentale del mondo (Canada, Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito e Stati Uniti d’America) organizzano un vertice intergovernativo che, sulla carta, si presenta come un forum basato sul dialogo e il coordinamento in materia economica e finanziaria, aiuto allo sviluppo e contributo alla pace e alla sicurezza globali.

Ben sappiamo come invece le politiche di questi Paesi abbiano prodotto effetti sistematicamente devastanti per l’economia mondiale e il futuro di gran parte dei popoli del nostro pianeta, perpetuando continue crisi umanitarie, guerre e immani disastri ambientali.

Come denunciato già a Genova nel 2001 il G7, allora allargato a Putin ancora considerato un alleato, tende a delegittimare l’Onu e ad affermare una logica antistorica di dominio unipolare degli Stati Uniti e del nord del pianeta, in linea con le esigenze delle grandi multinazionali e del capitale finanziario che oggi più che mai ci portano verso uno stato di guerra permanente.

Il G7 sarà l’ennesima kermesse blindata, pagata con i soldi dei contribuenti per propagandare l’immagine di una cooperazione internazionale che sarà tutt’altro che solidale e risolutiva nei confronti dell’immane negazione dei diritti sociali e umani cui tutti stiamo assistendo.

NOI, forze sociali, sindacali, culturali e politiche che ci riconosciamo nella Costituzione nata dalla Resistenza, poniamo l’impellente e doveroso richiamo a manifestare il nostro dissenso nei confronti di un G7 che, tra le tematiche dei lavori, prevede la discussione del nuovo piano coloniale italiano, infelicemente chiamato “Mattei”.

Un G7 i cui Stati aderenti continuano a far finta di lottare contro i cambiamenti climatici, avversando anche la sovranità alimentare, a incrementare l’economia di guerra attraverso l’aumento delle spese militari, alimentando conflitti sia in Ucraina che in Palestina. Il calcolo del solo riarmo a livello mondiale nell’immediato ammonta a 10.000 miliardi di dollari e la Nato ed i ministri europei iniziano addirittura a prospettare un possibile ritorno alla leva obbligatoria. Il rifiuto della preparazione alla guerra è la condizione preliminare per costruire la pace.

Denunciamo la complicità nel genocidio nella Striscia di Gaza ed in Cisgiordania, non giustificabile per nessun motivo nemmeno con la pur deplorevole detenzione di ostaggi israeliani che Netanyahu sacrifica con la più totale indifferenza per la loro sopravvivenza.

“La nostra opposizione a questo sistema è netta quanto il nostro impegno nello sviluppo di un progetto politico alternativo che esca dall’impianto strategico sistemico e che si fondi sulla relazione umana, sulla giustizia sociale e sull’autentico rispetto dell’ambiente e della diversità.
Con i soldi dei contribuenti (450mila euro) quella che si sta organizzando è una vera propria passerella: 1.500 forze dell’ordine verranno mobilitate per difendere questa casta di potenti, una intera città a soqquadro come se non bastassero i problemi creati da una amministrazione inefficace, confusa e Zone Rosse, cene di gala, passeggiate trionfali in centro città, conferenze stampa vaghe, abbellite da qualche iniziativa culturale di contorno. Nulla a che fare con la risoluzione dei temi che dicono verranno affrontati come è successo negli altri G7 ministeriali!”

In risposta al G7 vogliamo organizzare iniziative di carattere territoriale e nazionale che diano modo alla popolazione abruzzese di cogliere criticamente il significato del concetto di “sviluppo” e del Piano Mattei. L’intento è quello di sottrarci alla spettacolarizzazione e alla strumentalizzazione mediatica del nostro dissenso evitando l’attacco alla zona rossa e contestazioni simili, che finirebbero per produrre anche una minore partecipazione.

Siamo invece per organizzare, oltre alle azioni informative e di approfondimento che stiamo definendo, anche una manifestazione contro la guerra economica, sociale e militare, in solidarietà con i disertori, i diseredati, gli oppressi e gli sfruttati di tutto il mondo, come i palestinesi, i curdi, i sudanesi.
Chiediamo il blocco dell’invio di armi ai paesi belligeranti, a partire da Israele e Ucraina. Chiediamo il taglio degli investimenti statali in spese militari in favore del netto incremento della spesa pubblica. Esigiamo la fine della militarizzazione della società e della scuola.

Ci opponiamo con forza alla stretta repressiva del ddl 1660 che, oltre ad essere pericolosamente liberticida, dimostra una totale irresponsabilità nei confronti delle urgenze e dei bisogni reali nazionali e planetari.
Lavoriamo insieme per costruire una economia di pace, per la piena attuazione della nostra
Costituzione.
A partire dalla adesione alle indicazioni di questo documento invitiamo tutte le forze sociali,
politiche, culturali e religiose a partecipare a queste iniziative e ad altre che si vogliano aggiungere
al calendario attraverso il Coordinamento NOG7Pescara”.