Rapporto Ecomafia di Legambiente, Abruzzo 13esimo con oltre mille reati

Rapporto Ecomafia di Legambiente riferito al 2023: Abruzzo al 13esimo posto con oltre mille reati. Maglia nera alla provincia di Pescara con circa 500 reati. Luca Pompei ha intervistato per il Tg8 Giuseppe Di Marco e Gianluca Casciato, rispettivamente presidente e vice presidente di Legambiente Abruzzo

Secondo il Rapporto Ecomafia di Legambiente, l’Abruzzo è al 13esimo con oltre mille reati. “In questi tre decenni il Rapporto Ecomafia – dichiara Gianluca Casciato, vicepresidente regionale di Legambiente – è diventato sempre più un’opera omnia per analizzare i fenomeni criminali legati al business ambientale, grazie anche a contributi istituzionali di rilievo, come dimostra l’edizione 2024. Dalla nostra analisi, emerge però che c’è ancora molto da fare nel nostro Paese, dove continuano a mancare norme importanti, come quelle che dovrebbero semplificare gli abbattimenti degli ecomostri, l’inserimento nel Codice penale dei delitti commessi dalle agromafie oppure l’approvazione dei decreti attuativi della legge istitutiva del SNPA per rendere più efficaci i controlli pubblici delle Agenzie regionali e provinciali per la protezione dell’ambiente. Dal governo Meloni ci aspettiamo un segnale di discontinuità”.

La nostra regione si conferma stabile nella posizione degli ultimi anni, ma al contempo viene registrato un +3,4%. Maglia nera alla provincia di Pescara con circa 500 reati. Nella classifica degli illeciti ambientali domina il ciclo illegale del cemento, 13.008 reati, +6,5%, ma preoccupa il pressing dei reati nel ciclo dei rifiuti, 9.309, +66,1%. Al terzo posto i reati contro gli animali. Crescono anche l’aggressione al patrimonio culturale e gli illeciti nelle filiere agroalimentari, a cominciare dal caporalato.

“La voce più pesante dell’illegalità legata al ciclo del cemento, come denunciamo ogni anno con forza, e quella dovuta alla miriade di abusi edilizi che viene realizzata nel nostro Paese. In Abruzzo abbiamo una crescita dei reati del 3,4% – aggiunge Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo – critica anche sul ciclo dei rifiuti, nonostante gli investimenti in atto volti a garantire la corretta filiera sull’economia circolare. Continueremo a seguire con attenzione quanto sta accadendo al fine di combattere con forza gli ecoreati presenti nella nostra regione”.