Ad un anno dall’annuncio di licenziamento collettivo di 71 dipendenti la Riello, per la chiusura del sito di Villanova di Cepagatti, arriva la definitiva doccia gelata: dal 13 novembre ossia alla data di scadenza della cassa integrazione tutti a casa i 63 lavoratori
E’ la FIOM CGIL di Pescara ad anticiparci la notizia: all’epoca dell’annuncio aziendale “fu per tutti un fulmine a ciel sereno, proprio nell’anno dell’ecobonus caldaie, in una realtà priva dei segnali tipici di un’azienda in crisi. Vani i tentativi di un cambio di rotta, nonostante la grande mobilitazione di maestranze, sindacati, amministratori locali e cittadini solidali”.
La FIOM Cgil di Pescara fu l’unica a non firmare l’accordo sulla chiusura dello stabilimento e sui licenziamenti. Ad un anno di distanza la Riello Spa, alla vigilia del termine della Cassa integrazione straordinaria (13 novembre 2022) comunica alle Organizzazioni Sindacali che 63 lavoratori verranno licenziati, in quanto impossibilitata ad “adottare ulteriori strumenti alternativi”.
“L’ipotesi del ricorso all’ammortizzatore sociale in deroga, nel novembre 2021, poteva far ben sperare ad un anno di respiro e di impegno da parte di tutti per poter reindustrializzare il sito. Ma la Riello non fu disposta a vincolare nessun acquirente alla riassunzione dei lavoratori Riello, sbandierando, assieme alle istituzioni, percorsi formativi orientati alla riqualificazione del personale. A conti fatti solo una ventina di lavoratori è riuscita a reinserirsi nel mondo del lavoro. Ai restanti 63 resta l’amara consapevolezza di essere stati abbandonati da una multinazionale e dalle istituzioni”.