Antonio Parisse, 69anni pensionato di Pescina, è morto cadendo da un ponteggio mentre stava lavorando in un’abitazione nel centro del paese
Antonio Parisse, lascia la moglie Giovanna Meloni e i figli Vincenzo e Annamaria. Cordoglio in tutta la comunità di Pescina, dove il 69enne erano molto conosciuto e stimato. In passato aveva lavorato al consorzio del nucleo industriale di Avezzano.
Inutili i tentativi di rianimarlo del personale sanitario del 118, arrivati anche con l’eliambulanza. Affidati ai Carabinieri della compagnia di Avezzano i rilievi: stando ad una prima ricostruzione dell’accaduto l’uomo era sul punto più alto del ponteggio, a circa sei metri circa di altezza. Preziose le testimonianze dei presenti per ricostruire l’esatta dinamica. Sul tragico episodio è stata aperta un’indagine dalla Procura di Avezzano.
Morto sul lavoro a Pescina, Uil Abruzzo e Feneal Uil L’Aquila: “Chiederemo l’intervento del Prefetto dell’Aquila”
“Per aprire un tavolo di confronto con le istituzioni preposte alla prevenzione ed al controllo sui luoghi di lavoro”, spiegano Fabrizio Truono (Uil Abruzzo) e Luigi Di Donato (Feneal Uil L’Aquila)
UIL Abruzzo e Feneal Uil L’Aquila intervengono sull’ennesima morte sul lavoro avvenuta ieri in provincia dell’Aquila. Un operaio edile di 69 anni, cadendo da un’impalcatura, è deceduto nel cantiere dove stava lavorando.
“Non si possono più tollerare ritardi. Per fermare questa continua strage si deve iniziare da subito a fare prevenzione e formazione, a fare i dovuti controlli nei posti di lavoro, perché tutte queste vite perse non sono più riconducibili a casualità o fatalità, ma dobbiamo individuare le reali responsabilità, aumentare le pene e cominciare a parlare di omicidio sul lavoro e non di morti bianche”. Queste le dichiarazioni di Fabrizio Truono, segretario organizzativo Uil Abruzzo e Luigi Di Donato, segretario Feneal Uil L’Aquila. Che aggiungono: “I dati di questa strage dall’ inizio dell’ anno sono veramente preoccupanti e non più tollerabili. In Abruzzo nel 2022 si contano ad oggi circa 12.500 infortuni di cui circa 2600 nella provincia dell’Aquila. Gli infortuni mortali sono ben 16 a livello regionale e nella sola provincia dell’Aquila siamo saliti, purtroppo, a 4 morti sul lavoro. Deve essere chiaro che questi dati, questi numeri corrispondono a persone decedute sul lavoro, persone che non torneranno più alle loro case e dai loro familiari e che ci lasciano con tanto amaro in bocca e tanta tristezza”.
Poi, richiamando la campagna nazionale lanciata dalla Uil “Zero morti sul lavoro”, con la quale sono state sensibilizzate tutte le istituzioni preposte alla prevenzione e al controllo della sicurezza sul lavoro attraverso manifestazioni nazionali e regionali e la richiesta esplicita al governo di prevedere una legge che introduca il reato di omicidio sul lavoro, dicono: “Chiederemo con immediatezza l’intervento urgente del Prefetto dell’Aquila per aprire un tavolo di confronto con le istituzioni preposte alla prevenzione ed al controllo sui luoghi di lavoro, coinvolgendo anche le parti datoriali e questo per trovare le giuste soluzioni per fermare questo fenomeno e per garantire che le persone possano lavorare in sicurezza in un ambiente idoneo e nel rispetto delle regole”.
“Come UIL Abruzzo e FENEAL UIL – concludono Truono e Di Donato – porgiamo il nostro cordoglio alla famiglia del lavoratore scomparso tragicamente a Pescina e ci uniamo al loro dolore”.