Qualcuno arriva con i panini, altri solo con una bibita, ma tutti sono muniti di telefonino per scattarsi un selfie sul luogo della tragedia, così il sindaco di Farindola vieta i pic nic nei pressi delle macerie dell’hotel Rigopiano.
Non solo divieto di accesso nell’area ancora oggetto di sequestro, ma anche nelle zone circostanti le macerie dell’albergo distrutto dalla valanga del 18 gennaio. L’ordinanza è stata emanata dal sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, per il “doveroso rispetto che si deve alle vittime”. Il sindaco ha aggiunto che da tempo l’amministrazione municipale chiede il dissequestro giudiziario e la bonifica del sito, ma la richiesta non è stata ancora esaudita. Come già accaduto ad altri luoghi che furono teatro di tragedie, da Cogne ad Avetrana, il fenomeno del “turismo del macabro” movimenta diverse persone anche nella zona dell’hotel Rigopiano, dove trovarono la morte 29 persone. A maggio il sindaco Lacchetta aveva chiesto alla Provincia di di Pescara l’estensione del divieto di accesso lungo la strada che conduce all’hotel, sia tenere alla larga i curiosi che per evitare problemi alla viabilità residenziale.