“I comparti 3 e 4 della pineta dannunziana verranno parzialmente riaperti al pubblico entro il mese di gennaio 2022″.
Lo ha ufficializzato stamane durante la seduta della Commissione Ambiente il Dirigente del servizio Verde, l’ingegner Giuliano Rossi, indicando gli interventi che dovranno essere eseguiti nelle prossime settimane grazie al primo finanziamento disponibile di 160mila euro complessivi.
“Per consentire il ritorno delle famiglie nei due lotti della Riserva si partirà con la messa in sicurezza, ossia con la delimitazione degli spazi agibili attraverso l’installazione di transenne alte due metri e rimuovendo gli alberi a rischio crollo sul percorso individuato. Nel frattempo procedono anche le pratiche per il risarcimento del danno e, secondo una prima stima, l’Agenzia assicuratrice del Comune potrebbe rimborsare circa 2milioni di euro funzionali alle opere di ripristino del verde, anche se il danno subito dalla città è stato stimato in circa 10milioni di euro”. Lo ha detto il Presidente della Commissione Ambiente Ivo Petrelli ufficializzando l’esito della seduta della Commissione svoltasi alla presenza dell’ingegner Rossi.
“L’incontro è stato utile per definire i contorni di quell’incendio drammatico che lo scorso primo agosto ha investito la nostra Riserva dannunziana – ha ricordato il Presidente Petrelli -. A quattro mesi di distanza, abbiamo la conferma oggettiva e tecnica della gravità dell’episodio: le fiamme, come ha descritto l’ingegner Rossi, hanno investito e devastato il comparto 5 della pineta, quello naturalistico di fatto sin dalle origini interdetto al pubblico proprio per proteggere la flora e la fauna all’interno; poi l’incendio ha interessato la porzione più a sud del comparto numero 3, ovvero dove si trova il laghetto, e ha danneggiato in maniera invasiva sempre la parte sud del comparto 4, nella frazione che si affaccia su via Scarfoglio. Allo stato attuale ci sono in programma due tipologie di interventi, il primo finanziato con 80mila euro derivanti dalle donazioni private e in parte da fondi dell’amministrazione comunale, fondi destinati in modo specifico al ripristino e alla riapertura dei comparti 3 e 4, e il progetto predisposto prevede il posizionamento di una barriera di transenne da cantiere alte circa 2 metri, barriera che andrà a delimitare la parte incendiata separandola da quella fruibile”.
Ovviamente per garantire la massima sicurezza degli utenti e fruitori della pineta sarà necessario eliminare qualunque possibile fonte di pericolo derivante dalla presenza degli alberi comunque toccati dal fuoco, quindi le alberature poste a ridosso della recinzione, lungo il percorso individuato e destinato a essere restituito alla cittadinanza, andranno rimosse. Lo stesso progetto prevede un analogo intervento per la riapertura definitiva di via Pantini e via Silone, e in entrambi i casi parliamo di opere che hanno già ottenuto l’autorizzazione della Sovrintendenza e della Regione Abruzzo. Dal punto di vista amministrativo il progetto verrà approvato in giunta e poi si procederà con l’affidamento diretto a una ditta specializzata. Per il comparto 5, l’ultimo relitto di foresta mediterranea esistente nel nostro tratto di costa – ha proseguito il Presidente Petrelli -, abbiamo a disposizione gli 80mila euro erogati dalla Regione Abruzzo. In questo caso il progetto prevede di partire con la rimozione di strutture, ruderi e fabbricati appartenenti al vecchio vivaio, con relativo smaltimento dei materiali di risulta, e la rimozione dei rifiuti accumulati negli anni e che troppi incivili hanno pensato di smaltire all’interno della recinzione.
Per consentire tale intervento è necessario prima procedere con la messa in sicurezza dell’area, ovvero con l’individuazione di un percorso attraverso il quale entrare nel comparto con mezzi leggeri necessari per la rimozione degli alberi pericolanti, che verranno individuati e valutati a seconda della condizione della chioma che, se presenta delle pigne utili a spargere semi andranno conservati, altrimenti è inutile mantenere in piedi alberi bruciati, che mai si riprenderanno ma sono a rischio collasso, A individuare gli interventi da realizzare è stato il Comitato di esperti nominato dal sindaco che però ci ha anche suggerito di procrastinare di qualche mese tali opere perché, dall’incendio a oggi la natura comunque ha fatto il suo corso e già ne stiamo vedendo gli effetti all’interno della pineta, ossia le pigne hanno sparso i propri semi e a terra stanno nascendo nuove piantine di pino che sono attualmente nella fase più delicata, ovvero quella dell’attecchimento dell’apparato radicale, quindi ci hanno proposto di evitare interventi invasivi tra gennaio e febbraio, dunque nei mesi più freddi, per consentire a quelle piantine di diventare più forti e non pregiudicarne la sopravvivenza.
Per questa ragione l’intervento del Comune, per ora, si concentrerà sulla messa in sicurezza e la riapertura dei comparti 3 e 4, da attuare entro gennaio. Nel frattempo è partito uno studio del Comune con l’università dell’Aquila sull’area maggiormente devastata dal rogo per studiare gli interventi da attuare in una fase successiva, ad esempio si è già previsto che nei punti in cui dovesse nascere una popolazione di pini numericamente eccessiva, si rimuoveranno alcune delle nuove piante per essere trasferite in un nostro vivaio, farle crescere e successivamente riportarle in pineta. Intanto – ha aggiunto il Presidente Petrelli – va avanti anche la procedura amministrativa inerente il risarcimento che il Comune dovrebbe ricevere dall’Agenzia assicurativa. Attualmente tutto il verde cittadino di Pescara è assicurato per 6 milioni di euro, e secondo la prima stima per i danni registrati nella nostra pineta, il Comune potrebbe ricevere la somma di 1 o 2 milioni di euro, comunque inferiore ai danni effettivi che ammontano a circa 10milioni di euro”.