La grave carenza di medici nel settore dell’emergenza ha reso necessaria una rimodulazione del personale della Asl Lanciano Vasto Chieti
Il tema, già posto all’attenzione del Comitato regionale emergenza urgenza, oggi è stato portato al Comitato ristretto dei sindaci. Nella riunione è stata illustrata la grave criticità emersa dopo le dimissioni di 9 medici del 118, 6 dei quali vincitori di concorso da dirigente di Pronto Soccorso. L’esodo ha generato un buco assistenziale di enormi proporzioni nel territorio della provincia.
La soluzione del problema è ostacolata anche dal fatto che tutte le procedure per il reclutamento di altri medici sono andate deserte, proprio per la carenza che affligge tutto il Paese: in Italia mancano circa 4 mila medici di Pronto Soccorso e 118 e molti concorsi vengono disertati.
La professione spesso durissima e senza orari e i guadagni non proporzionali all’impegno non sono certo fattori di attrazione delle nuove leve.
Anche sul fronte delle scuole di specializzazione in emergenza urgenza le cose non vanno meglio, visto che il 50% delle borse di studio disponibili resta non assegnato.
“Siamo riusciti finora a mantenere attive tutte le 10 postazioni di 118 medicalizzate della provincia di Chieti facendo ricorso anche a prestazioni aggiuntive – ha chiarito il Direttore generale della Asl Thomas Schael – ma con l’abbandono dei vincitori di concorso non abbiamo più i numeri per coprire i turni e siamo costretti a rivedere la nostra organizzazione senza venir meno ai criteri di efficienza ed efficacia a cui deve rispondere la sanità pubblica”.
Per questo si è deciso di procedere ad una variazione temporanea della rete dell’emergenza, rimodulata sulla scorta dei numeri e dell’ubicazione delle postazioni, scegliendo tra le soluzioni possibili quella che non pregiudica la tempestività dell’intervento.
“Vista la concentrazione di mezzi medicalizzati nel raggio di circa 20 minuti sulla costa, – si legge nella nota della Asl – il soccorso sulla città di Francavilla può essere garantito da un’ambulanza di tipo infermieristico supportata, in caso di necessità, dall’auto medica in servizio a Ortona, presa a noleggio proprio per fare fronte a questa situazione, o da quelle medicalizzate di Chieti o Pescara, che abitualmente già intervengono. Nel 2023 sono stati 2.951 gli interventi effettuati da equipaggi delle postazioni vicine, in particolare 527 da Pescara, di cui 12 in codice rosso.
La maggior parte delle richieste, fortunatamente, riguarda situazioni per le quali è appropriata la gestione infermieristica, senza necessità di impegnare il medico, da riservare ai codici rossi. Scelta analoga è stata già adottata in provincia di Teramo, dove le ambulanze di Atri e Sant’Omero sono riconvertite in India – mezzi di soccorso avanzato con autista e infermiere – per le stesse ragioni”.
Qualche spiraglio per il futuro arriva dalla comunicazione data dalla stessa Asl che ha organizzato un corso di formazione per il 118 al quale si sono già iscritti 4 medici. Il corso dura alcuni mesi, quindi le criticità dell’emergenza non si attenueranno prima dell’autunno.
Il Comitato dei sindaci ha preso atto della difficile situazione e delle soluzioni proposte dalla Asl di Lanciano Vasto Chieti e ne approfondirà l’analisi.
Il sindaco di Chieti nonché presidente del Comitato ristretto dei sindaci, Diego Ferrara, ha sottolineato la necessità di progettare i servizi per la salute tenendo conto della critica situazione attuale e dei nuovi scenari che si vanno configurando, ma sempre prestando massima attenzione alle esigenze dell’utenza, oltre che all’orografia dei territori e alle aree più svantaggiate.