Il Tribunale di Teramo ha emesso l’ordinanza di rigetto del reclamo proposto dalla Gran Sasso Teramana Spa (Gst) contro l’ordinanza del Giudice Silvia Fanesi dello scorso marzo, che aveva concesso alla Finori Marco Srl, ex gestore, il sequestro del ramo di azienda della stessa Gst, in particolare gli impianti di risalita di Prati di Tivo (Comune di Pietracamela) e Prato Selva (Comune di Fano Adriano) e l’incarico della tutela
A stagione cominciata, con impianti ancora bloccati, nella disputa tra Gst e Finori Srl , c’è un nuovo ribaltamento di fronte. “Il provvedimento, confermando le determinazioni di marzo, ha accolto la linea difensiva della Finori Srl, ritenendo fondata la pretesa di diritto alla cessione del ramo di azienda, poiché esistono dei rischi concreti di dismissione dei beni aziendali in favore di altri soggetti”, si legge in una nota dei legali di Finori. La ripartenza degli impianti di risalita era stata, infatti, bloccata dall’ex gestore, con la richiesta del sequestro giudiziario del ramo di azienda della Gst spa, che comprende tutti i beni immobili e mobili di Prati di Tivo e Prato Selva.
“Va rilevato, inoltre, come le doglianze della Gst spa sono state integralmente respinte”, sottolineano i legali di Finori. “È stato respinto non solo nel merito la domanda cautelare, ma anche la richiesta di sostituzione del custode nominato dal Tribunale, così come la pretesa di ottenimento di una cauzione. Marco Finori srl potrà mantenere la gestione degli impianti, sino a quando non verrà definito il giudizio di merito”, conclude la nota.