Michele voleva diventare Carabiniere, ma il suo sogno si spezzò il 12 luglio 2001, a Bari vecchia, quando, per sbaglio fu ucciso dalla criminalità organizzata
“I clan si contendevano spesso il quartiere attraverso sparatorie”. Aveva 15 anni, Michele, e stava tornando a casa dal bar dove lavorava. Pinuccio, il papà di Michele, racconta la storia assurda del figlio ai ragazzi del comprensivo 4 di via Milano a Pescara nell’ambito delle iniziative del Premio Borsellino. Particolarmente legato al capoluogo adriatico, il padre, perché l’attuale questore di Pescara, Luigi Liguori, allora dirigente della squadra mobile di Bari, arrestò gli assassini del ragazzo. Pinuccio e la moglie sono simbolo dell’antimafia da oltre 20 anni. “Mio figlio voleva fare il Carabiniere, era sempre dalla parte della giustizia e dei più deboli”. Gli chiediamo se ripercorrere il momento della tragedia gli provochi sofferenza e lui risponde in maniera chiara: “Se serve ad allontanare i ragazzi dalla criminalità, la storia di mio figlio, spero possa servire a contribuire a ciò”.