Premio nazionale Paolo Borsellino: Don Coluccia, sotto scorta, per dire no alle dipendenze

Don Antonio Coluccia, il sacerdote pugliese vittima di due attentati costretto a girare sotto scorta, testimonial della 32esima edizione del Premio nazionale Paolo Borsellino, oggi a Pescara per incontrare al cinema teatro Circus gli studenti e parlare di tutte le forme di dipendenza

Dall’alcool alla droga, dal gioco d’azzardo alla tecnologia e per dire no alle dipendenze affettive. Don Antonio Coluccia, ha fondato l’Opera Don Giustino per assistere i giovani senza lavoro, ex detenuti ed ex tossicodipendenti ma anche le giovani ex prostitute. Il prete che si batte contro la crisi educativa e sociale nella periferia romana e contro lo spaccio di droga. La Mafia, ha affermato don Antonio Coluccia, è un nemico che può essere sconfitto dal mondo della scuola che ha una funzione fondamentale.

La criminalità organizzata può essere sconfitta se l’intera società acquista consapevolezza e si mobilita. Insieme a don Coluccia sono intervenuti il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, il giornalista del quotidiano “il Centro” Pietro Lambertini ed il Procuratore presso il Tribunale dei Minori dell’Aquila David Mancini. La cerimonia di premiazione, che chiuderà la 32esima edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino, è in programma a L’Aquila venerdì prossimo 25 ottobre presso il Teatro comunale. Prevista la presenza del capo della Polizia, il Prefetto Vittorio Pisani.

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