Il magistrato in equilibro tra potere e responsabilità: è il tema del nuovo libro del professor Luigi Balestra, presentato a Roma da Luca Telese, neo direttore del quotidiano Il Centro
Si è svolta ieri sera a Roma, al Circolo dei Magistrati della Corte dei conti, la presentazione del libro: “Potere e responsabilità: la figura del magistrato”, edito dalla Rubbettino e scritto dal professor Luigi Balestra, presidente dell’Osservatorio economico e sociale Riparte l’Italia e docente presso l’Alma Mater di Bologna.
A moderare la serata è intervenuto il giornalista e opinionista Luca Telese, di recente nominato direttore del quotidiano Il Centro. Protagonisti del dibattito, insieme all’autore, sono stati Giuseppina Rubinetti, Capo segreteria del Ministero della Giustizia, e Giuseppe Amato, Procuratore Generale della Corte di Appello di Roma.
Nell’introdurre i lavori, Luca Telese ha evidenziato il coraggio del professor Luigi Balestra nello scrivere un testo così all’avanguardia.
“È un testo connotato da un grande amore per la magistratura, ma anche da una certa durezza, che senza alcuna demagogia fa emergere problemi importanti” ha aggiunto Telese.
Positivo anche il parere di Giuseppina Rubinetti, capo segreteria del Ministero della Giustizia:
“Il libro del professor Balestra è sicuramente interessante, ricco di citazioni, che avanza soluzioni innovative. Particolarmente importante è la sottolineatura sulla necessità di equilibrio nel rapporto tra potere e responsabilità che connota la figura del magistrato “.
Sulla stessa linea l’intervento del procuratore Giuseppe Amato, che ha ripreso il concetto di amore e durezza introdotto da Telese:
“Chi ama non può non essere duro. – ha aggiunto – È un libro ben scritto, un libro di tesi che mette in luce le difficoltà che attraversa oggi la magistratura. Non si può pensare che il sistema giudiziario possa contrastare da solo i problemi della società. Serve che tutte le istituzioni affrontino i problemi per risolverli, anzi il vero obiettivo dovrebbe essere quello di evitare il più possibile qualsiasi causa giuridica, perché vuol dire che ha funzionato il sistema a monte”.
A conclusione del dibattito il professor Balestra ha raccontato come è nata l’idea del libro:
“Il testo nasce da una domanda di fondo: il magistrato come si forma la coscienza? Nessuno mette in dubbio le competenze tecniche della nostra magistratura che vengono vagliate tramite i concorsi di accesso alla figura stessa, ma quelle doti di equilibrio, rettitudine e indipendenza per esercitare un potere così grande e importante, come vengono formate?”.
Ci sono aspetti molto importanti che meritano ulteriore approfondimento:
“Il tema della giustizia mediatica è ormai urgente da affrontare perché la deriva che sta prendendo il sistema e la continua esposizione di casi giudiziari sui mezzi di comunicazione ancora prima che si svolgano i processi non tutelano i diritti dei cittadini. Come anche il ruolo del Consiglio Superiore della Magistratura, in equilibrio tra indipendenza e politica”, ha concluso Balestra.