Un imprenditore è finito agli arresti domiciliari e altri tre sono stati interdetti per un anno per una presunta bancarotta fraudolenta commessa da una società con sede a Bari, la Cei Srl (Consorzio Energetico Italiano), operante nel settore della commercializzazione di energia elettrica. Uno dei rappresentanti della società, Maurizio Marini, è di Montereale in provincia de L’Aquila.
Stando alle indagini della Guardia di Finanza, coordinate dal pm di Bari Giuseppe Dentamaro, gli indagati, i legali rappresentanti e l’amministratore di fatto della società, avrebbero svuotate le casse aziendali accumulando debiti tributari per oltre 20 milioni di euro e appropriandosi di risorse finanziarie per oltre 2,3 milioni di euro. Per farlo avrebbero occultato le scritture contabili ed emesso fatture per operazioni inesistenti del valore di oltre 74 milioni di euro tra il 2014 e il 2015. In particolare agli arresti domiciliari è finito Giuseppe Giuliani, 44 anni di Modugno, amministratore di fatto della Cei. La misura interdittiva è stata invece disposta per i tre legali rappresentanti della società, Maurizio Marini, 51enne di Montereale (L’Aquila), Mariano Razzauti, romano di 74 anni, Bruno Mastripieri, 66enne di Roma. Alcuni degli odierni destinatari delle misure cautelati nel luglio scorso hanno subito, nell’ambito della stessa inchiesta, un sequestro preventivo di beni del valore di 15 milioni di euro, corrispondenti alla presunta Iva evasa. L’indagine nasce da una verifica fiscale condotta nel 2019 dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Bari nei confronti della società Velga Srl di Modugno risultata coinvolta in una frode sulla fornitura di energia elettrica da parte di un’altra società svizzera. Gli investigatori hanno poi accertato l’interposizione fittizia, tra le due società contraenti, di un terzo soggetto economico, la Cei, risultata essere una società cartiera.