Si è svolta oggi dinanzi al Tribunale di Chieti l’udienza di ammissione delle prove nel processo nei confronti dell’ex rettore dell’università ‘D’Annunzio’ Carmine Di Ilio e dell’ex direttore generale Filippo del Vecchio, entrambi presenti in aula: le accuse vanno a seconda dei fatti contestati, dall’abuso d’ufficio, al falso materiale alla violenza privata all’usurpazione di funzioni pubbliche.
Ammesse le prove testimoniali e documentali prodotte dall’accusa, dalla difesa e dalla parte civile, il collegio giudicante, presidente Andrea Di Berardino, giudici a latere Valentina Ribaudo e Chiara Di Gerio, ha rinviato il processo al 5 febbraio del 2019 allorquando verranno sentiti i testimoni, fra i quali ci sarà per la parte civile anche l’attuale rettore Sergio Caputi. L’università, costituita parte civile già in sede di udienza preliminare, chiede un risarcimento dei danni pari a un milione di euro. L’inchiesta coordinata dal pm Giancarlo Ciani prese le mosse da una denuncia presentata dal prof. Luigi Capasso, oggi presidente della Fondazione Uda, che era stato componente del Consiglio di amministrazione della d’Annunzio e direttore del museo universitario. E portò, nel marzo dello scorso anno, ad un provvedimento di interdizione dai pubblici uffici per la durata di sei mesi nei confronti di Di Ilio e Del Vecchio.