Chieti: processo ricoveri a Villa Pini, visita fiscale per Enzo Angelini, dopo udienza di oggi rinviata con l’avvocato che ha prodotto un certificato medico.
Si chiuderà il prossimo 10 maggio, con una udienza straordinaria durante la quale verranno sentiti tutti i testimoni, quindi ci saranno discussione e camera di consiglio per la sentenza, il processo dinanzi al Tribunale di Chieti a carico dell’ex titolare della casa di Cura Villa Pini di Chieti Vincenzo Angelini per la vicenda dell’attività sanitaria svolta senza autorizzazione. L’imprenditore, unitamente alla moglie Anna Maria Sollecito e ad un ex direttore sanitario della clinica, Sergio Frezza, la cui posizione era stata stralciata nelle scorse udienze, deve rispondere di associazione a delinquere, truffa continuata e falso, gli ultimi due reati prescritti. L’udienza di oggi è stata rinviata dopo che la difesa di Angelini, con l’avvocato Luigia Castellano, ha prodotto un certificato medico. Ma prima di procedere al rinvio dell’udienza, a cui il pm Giuseppe Falasca si è opposto, evidenziando che sul processo incombe il rischio prescrizione, a causa della mancata indicazione nel certificato medico di un assoluto impedimento, il collegio giudicante, presidente Geremia Spiniello, a latere Isabella Allieri e Andrea Di Berardino, ha inviato il comandante della stazione dei carabinieri a casa di Angelini per certificarne la presenza ed ha ordinato al medico fiscale dell’Asl di visitare l’imputato e di riferire sulla sua assoluta impossibilità di uscire da casa. I controlli, terminati in tarda mattinata, hanno confermato che per Angelini era impossibile partecipare all’udienza e dunque il processo è stato rinviato al 10 maggio. La vicenda da cui ha preso le mosse il processo è quella che, secondo l’accusa, ha consentito a Villa Pini, negli anni fra il 2005 e il 2007, di espletare attività sanitaria non coperta da autorizzazione o accreditamento provvisorio e di effettuare prestazioni a carico del sistema sanitario nazionale per discipline non accreditate quali l’ortopedia, l’oculistica, la cardiochirurgia, la chirurgia vascolare, la cardiologia, l’otorinolaringoiatria, le malattie e i disturbi dell’apparato riproduttivo femminile. La truffa ovvero i crediti vantati in quel periodo da Villa Pini d’Abruzzo srl nei confronti della Regione e dalle Asl abruzzesi in relazione alle prestazioni diverse da quelle accreditate ammonta, sempre secondo l’accusa, a 46 milioni e 751 mila euro. L’Asl Lanciano Vasto Chieti è costituita parte civile con l’avvocato Cristiano Sicari.