Ancora un’udienza in tribunale a Pescara per il processo sui tetti di spesa della sanità in Abruzzo, che vede tra gli imputati l’ex governatore Chiodi e l’ex assessore Venturoni.
Un processo che in realtà si è diviso in due parti dopo che l’ex governatore Gianni Chiodi e l’ex assessore regionale Lanfranco Venturoni hanno rinunciato alla prescrizione. Non hanno fatto altrettanto l’ex sub-commissario alla sanità Giovanna Baraldi ed i tecnici dell’Agenzia Sanitaria Regionale Francesco Nicotra e Lorenzo Venturini per i quali stamattina, nell’udienza stralcio, si sarebbe dovuta formalizzare la prescrizione dai reati di violenza privata, falso ed abuso d’ufficio. Su autorizzazione del presidente del Tribunale i giudici si sono però astenuti rimandando l’udienza al 9 dicembre a partire dalle 12.30. In quella occasione la Baraldi, tramite il suo legale, ha annunciato di voler rilasciare una dichiarazione spontanea.
L’udienza relativa agli altri due imputati, Chiodi e Venturoni, è iniziata in tarda mattinata. All’ordine del giorno la conclusione dell’esame del presidente del gruppo Synergo Luigi Pierangeli, il quale, dopo aver risposto ad un’ultima richiesta di chiarimento del suo legale Tommaso Marchese, sarebbe stato pronto ad affrontare il controesame della difesa, ma i legali di Chiodi e Venturoni hanno comunicato al collegio dei giudici presieduto da Maria Michela Di Fine di voler rinunciare a questa opportunità.
Udienza, a questo punto, aggiornata al 23 gennaio per l’esame dei testi residui citati dal Sostituto Procuratore Andrea Papalia. Tra le accuse a carico degli imputati l’obbligo imposto alle case di cura private di firmare i contratti di prestazione ospedaliera: senza l’accettazione delle condizioni imposte non sarebbero stati pagati crediti che le stesse cliniche già vantavano nei confronti della Regione.