Un milione di metri cubi di rifiuti industriali, commerciali e artigianali potrebbero essere smaltiti a Grasciano, nel comune di Notaresco, in una nuova discarica realizzata da una società bresciana
L’impianto verrebbe realizzato nell’area collinare a ridosso dell’impianto di stoccaggio e trattamento del pattume dell’ex Cirsu, il consorzio che raggruppava comuni costieri e del primo entroterra.
Il progetto è stato presentato alla Regione Abruzzo, la richiesta di autorizzazione ambientale verrà valutata in una conferenza di servizi insieme al Comune di Notaresco, alla Provincia di Teramo e altri enti competenti. Se arriverà il nulla osta definitivo, la società bresciana trasformerà ulteriormente il versante della vallata del Tordino, a ridosso della Teramo-mare. L’impianto, che prevede un investimento da 14,5 milioni di euro, non riceverà materiale degradabile, come scarti alimentari e pattume organico, per cui non sarà dotato di un sistema di recupero dei biogas prodotti. Avrà invece una ‘barriera geologica’ per evitare l’inquinamento del suolo e delle acque di falda dovuto a eventuali infiltrazioni del percolato. Il progetto prevede una distribuzione in quattro lotti. L’invaso mira ad avere un’utenza regionale, ma anche proveniente da fuori Abruzzo.
In sostanza la quantità che potrebbe essere smaltita a Grasciano, nella nuova discarica, sarebbe di un milione di metri cubi di rifiuti industriali. Le stime indicano un conferimento medio annuo di 75mila tonnellate, per cui la vita operativa dell’impianto è calcolata in 13 anni. Allo scadere del termine partirà la bonifica che si articolerà nella sigillatura del pattume con una guaina impermeabile e la ricostruzione in superficie di un ampio spazio alberato. Un progetto che potrebbe dare luogo all’opposizione delle associazioni ambientaliste. Il sindaco di Notaresco, Tony Di Gianvittorio, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato di non essere a conoscenza di nessun progetto per quell’area.