La Asl di Pescara sotto inchiesta per il sovraffollamento al pronto soccorso e la mancanza di risposte. Pettinari chiede interventi immediati
Le lunghe file al pronto soccorso, i pazienti abbandonati in corsia e le liste d’attesa infinite non sono solo un problema di diritto alla salute, di etica, di morale o di inciviltà – e sarebbe già abbastanza – ma rappresentano anche una questione di legalità.
Come riportato oggi dal quotidiano Il Centro nell’articolo a firma di Maurizio Cirillo, la procura di Pescara ha deciso di agire contro i vertici vecchi e nuovi dell’ospedale civile locale, in particolare per il cronico sovraffollamento del pronto soccorso, un limbo in cui si può rimanere anche giorni e giorni prima di capire il proprio destino di paziente.
La procura ha emesso cinque avvisi di garanzia: l’ipotesi di reato è omissioni di atti d’ufficio, interruzione di pubblico servizio e abbandono di persone incapaci.
Destinatari delle informazioni di garanzia sono l’attuale direttore generale Vero Michitelli; il suo predecessore Vincenzo Ciamponi; l’ex direttore sanitario e poi facente funzione di direttore generale, Antonio Caponetti (in pensione); il direttore medico ospedaliero, Valterio Fortunato e
l’attuale direttore sanitario della Asl, Rossano Di Luzio.
Dell’inchiesta si sta occupando direttamente il procuratore Giuseppe Bellelli con il sostituto Gennaro Varone.
Gli indagati, si legge ancora su Il Centro, “non adottavano alcun provvedimento che restituisse al pronto soccorso la sua funzione istituzionale”.
A Michitelli, Fortunato e Caponetti, viene contestato anche il reato di abbandono di persona
incapace: pazienti bisognosi di cure che non potevano essere prestate dal pronto soccorso,
“presso il quale restavano ricoverati in over-boarding, in attesa del necessario ricovero in reparto”.
Sull’argomento e sull’inchiesta che riguarda la Asl di Pescara oggi il presidente di Pettinari per l’Abruzzo, Domenico Pettinari, ha convocato una conferenza stampa urgente.
Nel corso della conferenza sono stati illustrati due esposti depositati nei mesi scorsi alla Procura della Repubblica relativi alla ASL di Pescara.
Domenico Pettinari, che nel febbraio 2023, quando era vicepresidente del Consiglio regionale, presentò un dossier dettagliato sulla situazione drammatica al pronto soccorso.
Oggi Pettinari chiede alla Regione interventi immediati per gli utenti e per gli operatori sanitari, più posti letto e maggiore organico, inoltre ringrazia la Procura e spera che si faccia chiarezza.
“Con quel dossier, ha ricordato Pettinari, abbiamo fatto emergere i problemi di ingresso in pronto soccorso, parlavamo di un Ps che supera gli oltre 80mila ingressi l’anno, più, per esempio, del Sant’Orsola di Bologna, e con accessi anche inappropriati che ingolfano il reparto. E poi problemi per ricoverare pazienti, parcheggiati fino a nove giorni perché quando il personale sanitario chiama i reparti la risposta è che non c’è posto”.
Pettinari, nella conferenza stampa di oggi, ha aggiunto che la stessa cosa accade per le dimissioni e il ricovero in Rsa:
“Così i malati restano parcheggiati in pronto soccorso. È un problema gravissimo. Nel dossier avevamo parlato degli accessi inappropriati, dicendo che i codici bianchi e verdi dovevano essere trattati dalla medicina territoriale. E tutto questo ha portato a creare, di fatto, reparti all’interno del pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, quando invece bisognerebbe pensare all’emergenza-urgenza.
Quel dossier, pochi giorni dopo il 4 febbraio 2023, l’ho depositato alla Procura della Repubblica di Pescara. Insieme a questa segnalazione abbiamo presentato due esposti: il primo sull’elisuperficie dell’ospedale di Pescara inutilizzata e l’arrivo dei malati tempo-dipendenti dall’aeroporto. Il secondo sui lavori all’interno del pronto soccorso di Pescara. Ecco, oggi possiamo ringraziare l’opera della magistratura inquirente che ha acceso un grande faro sul sovraffollamento del Pronto soccorso di Pescara che stiamo denunciando da tempo anche con esposti alla Procura. Cosa fare? Bisogna incrementare il personale e i posti letto e questo deve farlo la Regione”.