Cantiere chiuso e operai svaniti nel nulla questa mattina alla Galleria Muzii a Pescara dopo la clamorosa protesta di ieri per il mancato pagamento degli stipendi da sei mesi. La Cgil parla di situazione inquietante.
Un ennesimo sopralluogo questa mattina da parte di alcuni rappresentanti della Cgil nel cantiere edile alla galleria Muzii di Pescara dove ieri otto operai tunisini avevano inscenato una clamorosa protesta arrampicandosi sulle gru, per il mancato pagamento degli stipendi da sei mesi. Cantiere chiuso e deserto, nessun operaio al lavoro e situazione definita dagli stessi sindacalisti inquietante. Dei lavoratori nord africani nessuna notizia, dopo avere desistito dalla protesta ieri, grazie anche all’intervento dell’Ispettorato del lavoro, ma questo non fa che aumentare un senso di incertezza ed inquietudine. La Cgil sta facendo alcune verifiche per comprendere lo scenario che comunque non si discosta molto dal triste fenomeno dei subappalti, sul quale la stessa Cgil ha chiesto un referendum, e dal ginepraio del 110 per la ristrutturazione che ha lasciato strascichi per certi aspetti devastanti:
“Sappiamo di questi sei o otto lavoratori nord africani che non solo non percepiscono lo stipendio da mesi, ma addirittura non hanno ricevuto nemmeno i dovuti contributi – ci spiega Marco Ranieri della Fille Cgil – questo potrebbe portare a conseguenze estremamente negative per quel che riguarda il prosieguo dei lavori. Stamattina siamo venuti qui ma abbiamo trovato il cantiere chiuso, a questo punto aspettiamo di avere delucidiazioni dai vari committenti per giungere a soluzioni a stretto giro. Purtroppo siamo di fronte ad una situazione ben nota in campo edile e contro la quale ci stiamo battendo da tempo.”
“Abbiamo già avuto un incontro in Prefettura ma ne chiederemo un altro – aggiunge Luca Ondifero segretario Cgil Pescara – per cercare di avere un panorama complessivo su i tanti cantieri presenti sul territorio comunale. Vanno fatte verifiche e controlli sul campo perché non si può arrivare a situazioni estreme come quella di ieri.”