Le riflessioni di Giustino Parisse sul Centro ad un anno dalla scomparsa del prof. Raffaele Colapietra. Il suo rapporto con la città dell’Aquila, ed il ricordo finora coltivato solo da pochi amici
Un anno è trascorso dalla morte del professor Raffaele Colapietra, a 92 anni. Il giornalista Giustino Parisse oggi sul Centro ha voluto ricordare questo illustre aquilano, intellettuale raffinato e storico che con le sue opere ha dato un contributo enorme alla storia del meridione d’Italia.
E la storia la fece anche dopo il sisma quando si rifiutò di lasciare la sua casa in via Pescara e i suoi gatti. Un caso che finì sulle tv nazionali, perché il professor Colapietra per lungo tempo è stato l’unico abitante del centro storico.
Ma in questo anno le istituzioni e le associazioni culturali cittadine non lo hanno ricordato. L’unico evento a fine novembre 2023 si è svolto all’Università grazie alla casa editrice Textus di Edoardo Caroccia.
La deputazione storia e patria e i suoi amici però non lo hanno dimenticato, tanto che sui social si è diffusa la proposta di realizzare una casa museo nell’edificio dove è vissuto, da trasformare in un luogo di cultura che sia accessibile a tutti.
La sua seconda casa era l’Archivio di Stato. I suoi amici, in estate, organizzeranno anche un evento per ricordarlo con aneddoti e letture di brani delle sue opere perché il professore non negava mai un aiuto o una collaborazione. La speranza è che anche le istituzioni si ricordino di un uomo che ha segnato con i suoi scritti le vicende del paese. Domani alle 12 per lui ci sarà una messa in suffragio nella chiesa di San Giuseppe Artigiano.
Il giornalista Giustino Parisse spiega che “Colapietra non era molto amato dagli aquilani perché non le mandava a dire. Aveva un giudizio negativo sulla Perdonanza, su Sant’Agnese, dispensava critiche al mondo accademico, agli amministratori ma, detto questo” -dice Parisse- “le istituzioni avrebbero il dovere di ricordarlo”.