Referendum Cgil: 4 quesiti per i lavoratori

Al via la campagna di raccolta firme, promossa dalla Cgil, per il referendum sul lavoro. Quattro quesiti per ripristinare diritti e tutele scomparse negli ultimi 20 anni.

Rispolverare il caro e vecchio Articolo 18, stravolgere il Jobs Act, richiamare alle proprie responsabilità i committenti, quando accade una tragedia sul lavoro, qualora ci trovassimo in presenza di un regime di subappalto. Questi i macro temi presenti nei 4 quesiti referendari per i quali la Cgil sta raccogliendo firme in tutta Italia. Nel primo quesito si chiederà agli italiani se intendono cancellare le norme sui licenziamenti del Job Act che consentono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo nel caso in cui sia stato assunto dopo il 2015; si s’intende cancellare il tetto massimo all’indennizzo in caso di licenziamento ingiustificato nelle piccole aziende, affinché sia il giudice a determinare il giusto risarcimento senza alcun limite. Il terzo quesito prevede la cancellazione della liberalizzazione dei contratti a termine, affinché l’assunzione a tempo indeterminato torni ad essere la regola e non l’eccezione. Ultimo quesito, la possibilità di cancellare la norma che esclude la responsabilità solidale delle aziende committenti nell’appalto o sub appalto, in caso di infortunio e malattia professionale della lavoratrice o del lavoratore:

“Sono necessarie 500.000 firme – ci dice il segretario della Cgil di Pescara Luca Ondifero – ma contiamo di raccoglierne molte di più per ridare dignità a lavoratrici e lavoratori riconquistando diritti che in questi ultimi decenni ci sono stati tolti.”

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