Il presidente della Provincia di Isernia, Daniele Saia, convoca il Comitato promotore del referendum per l’aggregazione all’Abruzzo
L’incontro è stato convocato dopo la nota diffusa dallo stesso Comitato per segnalare la battuta d’arresto inflitta all’iter per l’indizione del referendum per l’accorpamento della provincia molisana all’Abruzzo.
La Provincia aveva rilevato “la carenza della proposta deliberativa a corredo della domanda”, una decisione che spinto il Comitato ad avanzare immediata richiesta di accesso agli atti.
Secondo quanto comunicato dall’Ente provinciale al Comitato nel carteggio mancherebbe “la proposta deliberativa, presupposto imprescindibile per l’attività istruttoria, ad oggi improcedibile”.
Questo dopo che lo stesso Comitato, il 12 dicembre scorso, aveva depositato oltre cinquemila firme a supporto. Il presidente del Comitato, Antonio Libero Bucci, ha detto:
“Non è chiaro se si tratti di un documento di carattere interlocutorio o conclusivo del procedimento di richiesta referendaria. Né si comprende se sia un documento che pone un ostacolo di natura burocratica o anche politica all’espletamento dei diritti costituzionali e statutari dei 5.236 firmatari la richiesta di referendum, previsti dall’Art. 132 della Costituzione Italiana e dall’ Art. 25 dello Statuto della Provincia di Isernia”.
Secondo Bucci il contenuto della nota non è affatto condivisibile:
“Ogni atto prodotto dal Comitato, nel documento protocollato di consegna firme e in ognuna delle 320 schede depositate, è ben chiaramente espresso il contenuto della proposta di deliberazione per l’attivazione della procedura referendaria che si richiede all’Ente Provincia. Né il Comitato può ad esso sostituirsi nel processo deliberativo, non essendo organo politico dell’Ente Provincia di Isernia”.
Da qui la richiesta di accesso agli atti, “prodromica alle azioni di natura civile, penale e di mobilitazione della popolazione, che saranno intraprese qualora si intenda la comunicazione di
improcedibilità conclusiva del processo istruttorio ai sensi dell’Art. 2 della legge 241/90”.
“Se l’Ente Provincia di Isernia intende, nella sua parte politica, liquidare la richiesta di referendum di 5236 cittadini elettori in questo modo, deve sapere che il Comitato non starà a guardare e che non si ripeterà, come nel 1963, lo sfregio ai dettami costituzionali fondanti la democrazia e il vivere civile del nostro Paese. Il Comitato porrà in essere tutte le azioni e in tutte le sedi, in difesa e in contrasto a questo intollerabile e definitivo attacco alla democrazia di questo Paese”.