Il presidente regionale di Italia Viva, Camillo D’Alessandro, si toglie qualche sassolino dalle scarpe, commentando i risultati delle regionali
Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva tira le somme del post elezione, togliendosi più di un sassolino dalle scarpe nel commentare quel 2,81% di preferenze che la lista Riformisti e civici, in campo nella coalizione di Patto per l’Abruzzo a sostegno di Luciano D’Amico, ha registrato alle elezioni dello scorso 10 marzo, senza riuscire a eleggere alcun consigliere.
«La sconfitta dei 5 stelle è stato il prezzo pagato dall’intera coalizione, ma riformisti e civici sono consapevoli di aver dato tutto quello che si poteva dare per le regionali e insieme andranno avanti con la loro alleanza, senza però dare per scontate coalizioni in vista dei prossimi appuntamenti elettorali», aggiunge Camillo D’Alessandro, annunciando che la generosità politica possibile per Luciano D’Amico non può essere nuovamente replicabile.
“Durante lo stallo sulla candidatura a Presidente, tra PD e Azione – spiegano i Riformisti e Civici – siamo stati noi a risolvere la crisi del tavolo politico portando tutti su Luciano D’Amico, questa è la verità, e su questa scelta abbiamo accettato ogni veto e forzatura, qualcuno doveva risolvere i problemi a D’Amico e lo abbiamo fatto noi. Mancano all’appello almeno 4-5% del Movimento 5Stelle, dove è chiaro che una parte di quell’elettorato ha votato a destra. Dopodiché riconosco a Gianluca Castaldi il grande lavoro unitario che ha portato avanti, e se si è fatta la coalizione è stato grazie al suo e al nostro lavoro, questo lo sanno tutti e glie lo voglio riconoscere. Ciò che non abbiamo capito e condiviso – riprende D’Alessandro – è quando si è passato dal ‘campo D’Amico’ al campo largo. La politicizzazione di D’Amico credo non sia stata la scelta giusta, della quale noi abbiamo dovuto prendere atto durante le elezioni. Doveva essere D’Amico contro il resto del mondo. Del resto se solo in Abruzzo si è fatta la coalizione larghissima, cosa non accaduta in nessuna parte d’Italia, è stato possibile solo perché c’era il campo D’Amico e non il campo largo”.
Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva tira le somme del post elezione, togliendosi più di un sassolino dalle scarpe nel commentare quel 2,81% di preferenze che la lista Riformisti e civici, in campo nella coalizione di Patto per l’Abruzzo a sostegno di Luciano D’Amico, ha registrato alle elezioni dello scorso 10 marzo, senza riuscire a eleggere alcun consigliere.
«La sconfitta dei 5 stelle è stato il prezzo pagato dall’intera coalizione, ma riformisti e civici sono consapevoli di aver dato tutto quello che si poteva dare per le regionali e insieme andranno avanti con la loro alleanza, senza però dare per scontate coalizioni in vista dei prossimi appuntamenti elettorali», aggiunge Camillo D’Alessandro, annunciando che la generosità politica possibile per Luciano D’Amico non può essere nuovamente replicabile.
«Nei prossimi cinque anni ci saranno un’opposizione dentro al palazzo e fuori dal palazzo», continua D’Alessandro, pronto a fare opposizione anche all’opposizione, se sarà necessario”.
“Ora ci sarà una opposizione nel palazzo – dice Giorgio D’Ambrosio (PSI) – ed una opposizione fuori del palazzo, per quanto ci riguarda il nostra rappresentante è Luciano D’Amico”.