La giunta regionale abruzzese approva il bilancio di previsione per il triennio 2022/2024. La manovra da 5 miliardi di euro, compreso il piano di rientro dal debito, deve ora passare all’esame del consiglio.
L’assessore regionale Guido Liris, dopo l’approvazione in Giunta del bilancio di previsione per il triennio 2022/2024, ci tiene a sottolineare che il nuovo piano di rientro dal debito non prevede tagli ai servizi essenziali. “E questo – dice – è un risultato da non sottovalutare”. Il provvedimento è scaturito, naturalmente, dalla recente sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito l’illegittimità della decisione della Regione di rientrare dal deficit finanziario in vent’anni anziché in dieci.
“Raggiungere un risultato del genere in così poco tempo – spiega l’assessore Guido Liris – non era obiettivo facile ma ce l’abbiamo messa tutta e per questo devo ringraziare l’intera macchina amministrativa del settore. Qualsiasi Regione sarebbe stata messa in ginocchio da una sentenza del genere, mentre, anche grazie al serrato confronto con la Corte dei Conti, siamo riusciti a perfezionare un nuovo piano di rientro che ci consente di non lasciare debiti alle future generazioni, dei quali comunque non avremmo avuto alcuna responsabilità diretta. Proprio alla luce della sentenza, ma anche a causa delle riduzioni dei trasferimenti di risorse da parte dello Stato e in virtù delle ingenti spese che si sono dovute affrontare per il contenimento della pandemia, la spesa regionale iscritta nel bilancio è stata sensibilmente contratta”.
Nel dettaglio il bilancio di previsione licenziato dalla Giunta prevede una maggiorazione di oltre 17.5 milioni sulle rate annuali del piano di ammortamento di rientro del debito portando, nello specifico, le quote annuali del disavanzo 2014 da 25.5 milioni a 34.2 milioni e le quote annuali del disavanzo 2015 da 4.4 milioni a 13.2 milioni.