Andrea Prencipe, Rettore della Luiss Guido Carli, è stato ospite del Presidente di Confindustria Chieti – Pescara Silvano Pagliuca per il format “90 minuti con” dedicato al tema della trasversalità est ovest nel contesto delle reti europee, indispensabile strategia di sviluppo per il Centro Italia.
Il webinar ha avuto come focus una riflessione sugli strumenti economici e sociali per la ripartenza della nostra Regione nel quadro internazionale: Abruzzo, Europa, Balcani, Mediterraneo ma anche Medio Oriente e Nord Africa. Un viaggio nella geopolitica e nella politica economica. Con Andrea Prencipe è stato affrontato il tema della trasversalità Est-Ovest, dell’internazionalizzazione non solo delle imprese ma anche della società e della formazione, per capire il perché lo sviluppo delle infrastrutture fisiche e digitali sia fondamentale per il futuro. Oltre 70 i rappresentanti di imprese, associazioni, istituzioni ed enti che hanno partecipato in presenza o da remoto, animando il confronto con il prof. Prencipe.
Il Rettore Andrea Prencipe ha incentrato la sua testimonianza sull’importanza per lo sviluppo delle imprese, e quello socio economico dei territori, dei concetti di connettività umana, digitale e infrastrutturale in parallelo con il concetto di sostenibilità, nella sua triplice declinazione ecologica, socioeconomica, personale/individuale. Di “collaborazione nel rispetto dei ruoli per valorizzare qualcosa su cui ognuno può contribuire” e di “un cambio di passo verso una collaborazione tra istituzioni, mondo produttivo, del lavoro ed enti competenti ancor più virtuosa” ha parlato il Rettore aggiungendo:” Abbiamo bisogno di fare massa critica (pensiamo ai numeri della Cina) e dobbiamo ripensare al ruolo delle nostre città. Nessuno resterà ad aspettare noi, dobbiamo bruciare i tempi e pensare in maniera poliedrica a come realizzare i nostri progetti”.
Prencipe ha, poi, evidenziato che la trasversalità è un concetto fondamentale a livello di culture internazionali. “L’attività di internazionalizzazione delle istituzioni universitarie è di per sé educazione alla diversità. Diversità e trasversalità non solo fanno rima ma sono gemelli nella sostanza. L’attuale crisi ci fa capire che già nel presente siamo chiamati ad affrontare sfide sempre più complesse. Il Covid è stato visto prima come crisi sanitaria, poi militare, poi sociale, poi economica. È un combinato in realtà di tutte queste caratteristiche, e ci fa comprendere il tipo di complessità che dobbiamo imparare a gestire. Inoltre, le crisi che saremo chiamati ad affrontare saranno caratterizzate da altissima velocità. Il cambiamento ha una dimensione di rapidità sempre più importante e porta a mutazioni rapide del nostro modo di vivere. Terzo aspetto delle sfide contemporanee è la discontinuità. Le categorie mentali che abbiamo sempre utilizzate non saranno più utilizzabili. L’accademia riflette e prova a comprendere, fornisce quindi gli strumenti e le chiavi di lettura per coloro che poi devono prendere decisioni, per offrire un servizio alla società.” Ha proseguito Prencipe: “L’obsolescenza dei saperi è quindi in questo contesto un elemento da attenzionare. I giovani di oggi dovranno studiare in maniera sistematica anche durante il periodo lavorativo, differentemente da quanto avvenuto in passato. Il mondo dell’istruzione è chiamato quindi a interrogarsi non solo su cosa ma anche su come insegnare. E quale sia il rapporto tra insegnamento e ricerca. Il paradigma della didattica, e anche delle interazioni tra università e imprese, dovrà cambiare.
Il Presidente Silvano Pagliuca ha commentato così l’iniziativa: “Dobbiamo sbloccare un isolamento internazionale che incombe sul nostro territorio. La ZES Abruzzo sarà attrattiva, per nuove attività imprenditoriali, se sarà in grado di connettersi, attraverso il suo sistema infrastrutturale, con le grandi linee di traffico. I confini nel mondo contemporaneo sono dettati da flussi economici, finanziari, delle persone, energetici…. Le ZES in tutto il mondo sono uno strumento fondamentale. L’importanza di questo sconvolgimento globale è comprensibile leggendo alcuni numeri: pensiamo che l’export globale stimato delle ZES è di 200 miliardi di $. 130 sono i Paesi con le ZES, più di 4.000 ZES nel mondo, 91 in Europa. In Polonia ben 14 ZES sono state istituite a partire dal 1994. Negli Stati uniti le ZES sostengono il 50% dell’export. Negli Emirati Arabi oltre 20.000 società lavorano in 200 ZES dedicate a commerci, investimenti e finanza. In Cina le ZES compongono il 22% del PIL nazionale. 5 miliardi di $ nella costruzione di oltre 10 ZES sparse in tutta l’Africa e dove operano più di 200 compagnie cinesi. I Corridoi della Rete Ten-T purtroppo attualmente lasciano scoperto l’Abruzzo. Si tratta di progetti decennali che non possono vivere solo il tempo di singole campagne elettorali, hanno bisogno di programmazione di lungo termine. Il 27% come tasso di industrializzazione dell’Abruzzo (26% quello nazionale) ci indica chiaramente il percorso da seguire. Il corridoio Civitavecchia Ortona-Pescara Ploce sarà un vantaggio per Lazio ed Abruzzo, potremo diventare il porto sull’Adriatico di Roma. Abbiamo più di 8000 imprese che lavorano nell’Est Europa e questi corridoi saranno un volano per il loro sviluppo. Il Governo dovrà portare questo progetto alle sedi decisionali Europee, e a suo supporto abbiamo già tutta una serie di infrastrutture importantissime, come, oltre ai porti di Ortona, Pescara, Vasto, l’interporto e l’aeroporto regionale, cresciuto moltissimo negli ultimi anni.”