“Non comprendiamo le ragioni per cui il Prefetto di Isernia ci ha impedito di partecipare alla riunione per il Viadotto Sente, eppure rappresentiamo 638 cittadini che chiedono la riapertura dell’importante arteria viaria che collega Molise e Abruzzo”.
Così una decina di cittadini di Agnone e Castiglion Messer Marino hanno spiegato le ragioni di un sit-in al Palazzo di Governo pentro, mentre nella Sala di rappresentanza era in corso di svolgimento un incontro col prefetto, Fernando Guida, richiesto dai parlamentari e dai consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle e aperto ai rappresentanti delle istituzioni del Molise e dell’Abruzzo. Diversi i punti all’Odg, ma tutti finalizzati a trovare una soluzione per migliorare la viabilità alternativa in attesa dei lavori per la riapertura del Viadotto ‘Sente’, chiuso a seguito delle verifiche successive al terremoto di agosto scorso con epicentro in Basso Molise.
“Il Viadotto – ha dichiarato il portavoce dei manifestanti, Giorgio Iacapraro – è stato chiuso per precauzione, senza il supporto di dati scientifici”. Ha riferito, inoltre, che poco prima della chiusura “su di esso sono transitate diverse betoniere, a pieno carico, per i lavori alle pale eoliche di Castiglione. Dunque – ha commentato – se non è crollato allora. Riteniamo che la riapertura sia possibile prevedendo un senso alternato a velocità moderata, come del resto avviene per il Ponte sulla Diga del Liscione”.
Oggi, intanto, a Roma si discute il Decreto Morandi in cui, Articolo 40 bis, sono previsti 2 milioni di euro per il Viadotto Sente. In merito l’assessore regionale ai Trasporti, Vincenzo Niro (presente all’incontro) ha detto:
“Si c’è l’inserimento, ma vogliamo capire qual è la procedura da seguire. L’Articolo parla di spesa e non di chi è deputato a fare cosa. Per cui attendiamo istruzioni. Certo è che non intendiamo tenerlo chiuso. La Regione ha già fatto il possibile per migliorare la viabilità alternativa prevendendo uno stanziamento di oltre 300mila euro”.