Inaugurazione on line per l’anno accademico del Gssi. Ricerca e innovazione i temi ma anche quello della città della conoscenza
Con la pandemia in corso l’inaugurazione dell’anno accademico del Gran Sasso Science Institute è on line con ospiti come il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi e il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco.
Ad aprire i lavori il Rettore Eugenio Coccia con la sua prolusione.
Il Gssi è nato da una ferita che ha costretto il territorio a pensare al futuro seguendo il modello della città della conoscenza. Nato come centro di studi avanzato dell’Infn che ha fatto leva sulle eccellenze del territorio con l’aiuto essenziali di ben tre scuole superiori e dell’Ateneo dell’Aquila.
Ora è una delle sei scuole di eccellenza a orientamento speciale con una squadra che si definisce una comunità di apprendimento.
Il Gssi punta ad essere uno dei principali istituti di ricerca su diversi ambiti: fisica astroparticellare, matematica applicata, informatica, scienze regionali e geografia economica.
Centinaia di studenti guidati da leader scientifici che hanno scelto di vivere all’Aquila. Il Gssi conta 4 corsi di dottorato, 130 studenti di dottorato, 53 tra professori e ricercatori e tutta la parte amministrativa, il direttore generale è Paolo Esposito. Il 40% degli studenti arriva dall’estero. A guida del comitato scientifico c’è l’ex ministro Fabrizio Barca.
Tanti progetti vinti di rilevanza internazionale con l’obiettivo di creare un ponte tra ricerca e industria con progetti spaziali, applicazioni medicali per offrire una rete di proprietà intellettuale messa in comune con le imprese che condividono sostenibilità sociale e ambientale.
Il Gssi sta realizzando il progetto di un collegio diffuso in città grazie ad appartamenti del Comune rimessi in sicurezza. Un patrimonio che sarà gestito dalla fondazione Ferrante d’Aragona, questo il nome scelto. Sarà possibile perché il Cipe ha approvato un finanziamento, ci saranno residenze per studenti dell’università, del Gssi, dell’Accademia belle arti e del Conservatorio.
Il Professor Barry Barish, premio Nobel per la fisica, ha voluto registrare un messaggio di saluto dalla California, lui che ha capito subito l’importanza del Gssi e ha contribuito alla sua fondazione.
“Economia, innovazione, conoscenza” il tema della lectio magistralis del governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco che ha aperto il suo intervento parlando della pandemia e degli effetti sull’economia con la recessione più grave dopo quella della seconda guerra mondiale.
Impatto della crisi sull’occupazione notevole con una ripresa in estate che non è riuscita comunque a tamponare la situazione. Le proiezioni per i prossimi anni sono di grande incertezza e i primi effetti positivi secondo lui si vedranno nel 2023.
“Nell’ambito della ricerca e dell’innovazione l’Italia – ha detto – ha accumulato ritardi”.
Ha parlato poi del divario di competenze tra Nord e Sud e delle competenze di studenti ed adulti italiani nel confronto internazionale che colloca l’Italia dietro ma anche del ruolo della scuola e degli effetti su questa prolungata chiusura per alcuni studenti.
Il professor Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della ricerca, ha voluto ringraziare tutta la comunità del Gssi e la Banca d’Italia che da un contributo importante all’elaborazione dei progetti del suo Ministero.
“Il tema della società della conoscenza – ha detto – che mette al centro formazione e alta formazione e ricerca è un grande fattore di competitività non solo economica ma anche sociale e abbiamo necessità di recuperare un gap nel paese. Troppi anni di pochi investimenti e non sempre scelte lungimiranti ma comunque la ricerca italiana è di grande qualità. Servono politiche giuste e investimenti e questo consentirà di fare salto di qualità”.
Il Ministero, ha spiegato Manfredi, sta lavorando tanto proprio per avere un progetto integrato e una rete sistemica.
Ha riconosciuto poi il grande valore delle cose fatte all’Aquila, dagli esperimenti dell’Infn alle competenze del Gssi passando per l’Ateneo cittadino ribadendo a livello nazionale la necessità di fare rete.
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