Nello scenario della ricostruzione post sisma dopo il terremoto del Centro Italia 2016 – 2017 ci sono ben 22 mila edifici che rischiano di rimanere inagibili perché nessuno ha presentato richiesta di contributo
Per questo la struttura del commissario Giovanni Legnini ha scritto a 500 sindaci per cercare di rintracciare i proprietari degli immobili in questione. Sotto la gestione Legnini c’è stata una grandissima accelerazione in termini di pratiche e decreti di contributo, ma rimane questo buco nero preoccupante per l’Abruzzo perché dei 22 mila edifici ben 5300 sono in regione. Il rischio è che questi edifici non potranno poi più beneficiare dei contributi pubblici per la ricostruzione, se i proprietari entro il 15 dicembre non invieranno almeno la manifestazione di volontà di richiesta del contributo.
La struttura commissariale per questo si rivolge direttamente ai sindaci facendo un appello affinché contribuiscano ad individuare i proprietari degli immobili.
In totale nel cratere 2016 – 2017 le manifestazioni di volontà a ricostruire sono state 27 mila e riguardano più di 37 mila edifici ai quali si aggiungono i 21 mila per i quali c’è già la richiesta di contributo per un totale di oltre 58 mila edifici. I numeri di alcuni comuni dell’Aquilano in percentuale preoccupano. A Barete, ad esempio, ci sono 15 richieste di contributo e 5 manifestazioni di interesse su 89 edifici inagibili con una percentuale del 22,5%, la più bassa del cratere. Sotto il 50% però ci sono altri comuni dell’Aquilano come Campotosto, Pizzoli e Cagnano Amiterno. Con questa strategia il commissario Legnini cercherà di recuperare alcuni edifici grazie all’aiuto dei sindaci, e per questo è stata lasciata la possibilità di manifestare almeno la volontà di ricostruire sino al 15 dicembre. Lunedì intanto il commissario nel pomeriggio sarà all’Aquila per l’appuntamento dedicato al Pnrr “L’Aquila, la ricostruzione dell’Appennino”.