Ricostruzione: via libera al restauro del Duomo. La cattedrale ferma da dieci anni. Ora c’è l’autorizzazione della Soprintendenza
C’è il via libera della Soprintendenza al restauro e alla ricostruzione della cattedrale di San Massimo distrutta dal terremoto ormai più di dieci anni fa e ancora senza copertura.
Il cantiere potrebbe essere aperto entro un anno e il Cardinale Giuseppe Petrocchi, vescovo dell’Aquila, ha manifestato l’intenzione di voler invitare in città Papa Francesco all’avvio dell’opera.
Al termine di una complessa attività istruttoria c’è finalmente il via libera all’autorizzazione trasmessa al Segretariato che è il soggetto attuatore dell’intervento.
Un percorso difficile e lungo dovuto alla complessità del monumento ma anche al quadro di fatto aggravato dal tempo trascorso e dagli altri terremoti del 2016 e 2017 che hanno fatto il resto.
Nell’ottobre del 2018, infatti, si era evidenziata la necessità di integrare il lavoro già fatto con altri approfondimenti. Per accelerare la Soprintendenza aveva deciso nel 2019 ad aprile di istituire un tavolo tecnico permanente.
Tanti poi gli incontri successivi per svolgere più indagini per conoscere la stratificazione storico-archeologica del sito, per le modalità di consolidamento complessivo e di ricostruzione della parte crollata e per le reintegrazioni delle lacune degli apparati decorativi e l’impiantistica.
Proprio le indagini archeologiche, inizialmente non previste, hanno confermato la rilevanza della stratificazione del sottosuolo della cattedrale, portando alla luce ambienti sepolcrali e porzioni di paramenti murari risalenti alla chiesa originaria non noti.
Il percorso è stato lungo e travagliato anche perché dal 2013 quando c’era un primo progetto sono cambiate le norme.
“ Abbiamo ritenuto di accompagnare questo complesso percorso istruttorio con la costituzione di una apposita commissione che potesse dialogare sul piano tecnico e scientifico con le diverse componenti coinvolte – afferma la soprintendente Alessandra Vittorini – l’estensione del danno e la complessità delle soluzioni proposte richiedevano un approccio sistematico, che ha prodotto una maggior puntualizzazione dell’intero progetto. Sarà necessario proseguire con la stessa attenzione anche nelle successive fasi di cantiere. Ringrazio per l’impegno dedicato tutti i funzionari della commissione, che hanno lavorato intensamente in questi due anni, i progettisti, i rappresentanti della proprietà e della stazione appaltante per la disponibilità dimostrata ad un percorso condiviso”.
Il prossimo passaggio sarà ora la verifica del progetto da parte di una società incaricata. “Ringrazio i colleghi della Soprintendenza che hanno fatto un lavoro molto accurato e attento” – commenta il segretario regionale Mibact Stefano D’Amico.
Visto l’alto l’importo ci si rivolgerà a Invitalia che farà la gara per scegliere la società incaricata di effettuare la verifica del progetto. Sarà gestita da Invitalia anche la gara d’appalto del primo lotto di lavori, unico finanziato dal ministero con 18 milioni, che riguarderà il rifacimento della copertura e quindi la ricostituzione del coro e del transetto sinistro andati distrutti.
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