Giornata significativa quella di ieri con l’annuncio del Premier Conte del rifinanziamento della ricostruzione 2009 e di fondi per quella del Centro Italia. Il punto del commissario Legnini
La ricostruzione dell’Aquila non si arresta come non lo fa quella dei comuni del cratere e del centro Italia.
Il Governo, tirato per la giacchetta dalle istituzioni locali molte volte, non si è sottratto alle proprie responsabilità e ieri in videoconferenza, come si sa, ha annunciato il rifinanziamento di quella 2009 con 2,75 miliardi nella finanziaria ma non solo, perché ci saranno fondi anche per il cratere 2016 – 2017 per 1,6 miliardi con un confronto importante sulla sovrapposizione dei crateri, ha ribadito il commissario per la ricostruzione del terremoto del centro Italia Giovanni Legnini che ha preso parte all’incontro.
I nuovi fondi sono molto importanti e si riferiscono sia alla pubblica che privata del 2009 e alla pubblica per il terremoto del centro Italia che, in questo caso, si aggiungono alle importanti risorse già disponibili per il Centro Italia pari a circa 2,5 miliardi già impegnati ed a quelli destinati alla ricostruzione privata (6,1 miliardi).
Il confronto per Legnini è stato molto importante anche per proseguire nel percorso di convergenza tra i due processi di ricostruzione.
“Un processo – dice il commissario – che stiamo portando avanti e che riguarda sia il doppio cratere che una futura struttura centrale con funzioni di governo di tutte le ricostruzioni. Si tratta di un obiettivo tanto più importante per il Paese in vista della possibilità, confermata dal Presidente Conte, di utilizzo di una quota di risorse del Recovery Fund per obiettivi sui quali stiamo lavorando d’intesa con il Dipartimento Casa Italia e con le Regioni. Complessivamente si tratta di passi avanti molto importanti per le ricostruzioni, che vanno ascritti ad un forte impegno messo in campo negli ultimi mesi dal Governo e dal Parlamento”.