La Corte d’Appello di Napoli ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (sostituto Maria Cristina Ribera) contro l’assoluzione di 51 imprenditori, ritenuti dall’accusa, nell’ambito dell’indagine denominata “Gli Intoccabili”, espressione del clan dei Casalesi per il quale alcuni di loro si sarebbero interessati anche dei lavori post-sisma a L’Aquila.
Un colpo a sorpresa che, di fatto, conferma l’assoluzione ottenuta dagli imputati in primo grado al termine del rito abbreviato celebrato dinanzi al tribunale di Napoli, contro cui ora, per l’accusa, c’è solo la Cassazione. L’indagine “The Untouchables” fece molto scalpore nel 2010, quando la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ottenne l’arresto di sei imprenditori, indagandone altri 45, con l’accusa di essere al servizio degli interessi economici del clan dei Casalesi in diverse regioni d’Italia, tra cui l’Abruzzo, il Lazio e la Toscana. Determinanti per l’accusa le dichiarazioni di collaboratori di giustizia come Gaetano Vassallo, imprenditore dei rifiuti. Per gli inquirenti alcuni di loro si sarebbero anche occupati dei lavori post sisma: vennero indagati anche molti familiari di imprenditori con l’accusa di intestazione fittizia di beni con l’aggravante mafiosa. Cinque anni dopo, nel 2015, il giudice per l’udienza preliminare di Napoli Carlo Modestino mandò però tutti assolti in abbreviato, dopo aver sentito altri collaboratori di giustizia. La Corte d’Appello, invece, non è entrata proprio nel merito della vicenda, dichiarando inammissibile il ricorso della Dda per genericità dei motivi d’appello. Nello staff di difensori che hanno assistito gli imputati compaiono Vincenzo Guida, Giuseppe Stellato, Nicola Filippelli, Carlo De Stavola, Stefano Montone, Alfonso Quarto e Romolo Vignola.