Mentre scatta il pugno duro del Comune dell’Aquila con altri commissariamenti per gli aggregati fermi al palo, emerge qualche contenzioso in quanto, dopo la designazione dei professionisti, un tecnico escluso chiede i danni
In una delibera di giunta si legge che un tecnico ha agito in giudizio nei confronti del Comune per ottenere il pagamento delle somme richieste a titolo di compenso professionale nonché a titolo di risarcimento danni quale conseguenza della revoca dell’incarico professionale di progettista dei lavori di riparazione post sisma di un aggregato. Per l’Ente però l’incarico non venne conferito dal Comune ma dal commissario nominato dal Comune per sostituire gli organi del consorzio costituito dai proprietari dell’immobile, Il commissario quindi non è organo del comune, ma del consorzio stesso.
In attesa di dirimere questa querelle intanto gli ultimi commissariamenti sono 11. Per l’assessore alla Ricostruzione privata Roberto Tinari “si darà una ulteriore svolta alla ricostruzione ancora ferma, dopo le sei nomine della scorsa settimana”.
Gli aggregati commissariati si trovano ad Aragno e Camarda (due per ciascuna frazione), a Monticchio, San Gregorio, colle di Sassa, Genzano, Arischia, Collebrincioni e all’Aquila in via Torretta. Complessivamente i commissariamenti sono arrivati a 66. La commissione oltre ad esaminare le pratiche e scegliere i commissari, deve anche monitorare il loro operato e lo stato di avanzamento nel tempo della pratica assegnata. Le modalità di scelta sono cambiate: in una prima fase c’era un sorteggio, ora invece è la commissione che nomina i professionisti, scegliendoli dall’albo. Il cambio di passo è stato necessario perché con la vecchia modalità molti rinunciavano, o non avevano le competenze adatte a seguire le pratiche.
In questa maniera il comune spera di accelerare la ricostruzione di questi buchi neri della ricostruzione privata rimasti ancora al palo dopo 15 anni dal terremoto.