L’attività dello sportello decentrato dell’Ufficio territoriale numero 5 fuori cratere sismico è sospesa da ieri. Tutto fermo nell’Utr di riferimento per la ricostruzione di 29 Comuni a cavallo tra la provincia di Pescara e quella di Chieti ricadenti fuori il cratere sismico del 2009.
Una sorta di epilogo annunciato, dato i ritardi con cui il Governo ha messo in campo tutti gli strumenti e le nomine dirigenziali e politiche per portare avanti la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma dieci anni fa. Ma per i sindaci non è il momento di far polemiche, bensì quello di guardare avanti, fiduciosi. E così per Lanfranco Chiola, sindaco di Cugnoli e rappresentante dell’area omogenea 5, la chiusura dell’Utr è un atto dovuto e confida che entro pochi giorni tutto possa risolversi. Intanto, però, la sospensione è totale da ieri.
“Tenuto conto che non ci sono stati aggiornamenti alle disposizioni legislative che fino al 2018 hanno previsto un contributo per le spese del personale impiegato per l’espletamento delle pratiche relative ai Comuni fuori cratere, attualmente non ci sono le coperture finanziarie”, si legge nell’atto che ieri sera il sindaco Chiola ha firmato e inviato a tutti i Comuni ricadenti nell’area omogenea 5.
Fino a nuove disposizioni dal Governo, dunque, le pratiche dei progetti per nuove ricostruzioni di edifici sono ferme, così come il pagamento dei Sal, ossia gli Stati di avanzamento dei lavori. Una situazione che ha ricadute anche sulle imprese edili, i subappaltati e tutto l’indotto, oltre che sui 6 dipendenti dell’ufficio, attualmente senza stipendio. Il rappresentante dell’area omogenea chiarisce di avere molta fiducia nel sottosegretario Vito Crimi, che ha ricevuto da poco più di un mese la delega alla ricostruzione post-sisma 2009. “Ci siamo sentiti per telefono il 6 gennaio – spiega Chiola – e mi ha garantito che la situazione verrà affrontata e risolta con un emendamento ad hoc da inserire nel primo provvedimento governativo utile”. Quindi si confida entro la prossima settimana. Intanto, però, anche il sindaco di Goriano Sicoli, Rodolfo Marganelli, annuncia che proprio da oggi si ferma l’attività anche dell’area omogenea n.7, nella quale ricadono Comuni dentro e fuori cratere sismico.
Una situazione di impasse che i Comuni denunciano dal settembre scorso. Nessuna certezza sinora sulle risorse da destinare alla ricostruzione “fuori cratere”, incertezze che si ripercuotono sul processo di rinascita. Gli Utr fuori cratere sismico, infatti, svolgono le importanti attività di istruttoria per le richieste di contributi del sisma del 6 aprile 2009, valutano i Sal per conto di ben 75 Comuni della provincia di Pescara, Chieti, L’Aquila e Teramo, attraverso la collaborazione di professionisti – tra l’altro sempre meno – che devono essere pagati. Un processo spesso sostenuto con risorse proprie dei Comuni, che adesso non possono più attingere al fondo delle loro già esigue casse e aspettano risposte concrete dal Governo.
Il servizio del Tg8