Ricostruzione post sisma 2016: a Teramo task force dell’Ater

Le case Ater di Teramo

Il Consiglio di amministrazione dell’Ater di Teramo ha approvato la creazione di una task force per la ricostruzione post sisma 2026

Visto il perdurare delle criticità legate alla ricostruzione post-sisma del 2016 che hanno lasciato inagibili quasi 400 alloggi di proprietà dell’Ater Teramo, il presidenteAlfredo Grotta ha deciso infatti di creare questa nuova unità operativa. La task force, distinta per ciascun edificio e composta da professionisti esterni, dovrà imprimere un’accelerazione decisiva alla ricostruzione degli immobili Ater danneggiati dal terremoto.

I costi del nuovo gruppo operativo non graveranno sul bilancio dell’Ater di Teramo, ma troveranno copertura finanziaria nei fondi per la ricostruzione post-sisma 2016. A professionisti esterni saranno affidate le seguenti funzioni:

– Coordinamento Generale della Ricostruzione (Responsabile della Ricostruzione).
– Responsabile del Progetto (RUP).
– Supporto ai Responsabili Unici del Procedimento (RUP) per la gestione tecnica e amministrativa.
– Progettazione (preliminare, definitiva ed esecutiva).
– Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione.
– Collaudi statici e tecnico-amministrativi.
– Collegio Consultivo Tecnico.
– Supporto amministrativo, legale e finanziario, inclusa la rendicontazione e la gestione dei fondi, predisposizione atti di gara e contratti di appalto.

Entro il mese di gennaio saranno pubblicati sul sito dell’Ater i criteri per la selezione dei professionisti esterni che entreranno a afre parte della task force. Particolare attenzione sarà riservata al monitoraggio dell’azione della stessa. Il Cda, infatti, ha disposto che il direttore generale e il responsabile della ricostruzione verifichino lo stato di avanzamento delle attività e presentino report trimestrali sull’utilizzo dei fondi.

«Con la nascita di questa task force – ha dichiarato il presidente Alfredo Grotta – vogliamo, da una parte, accelerare gli interventi di ricostruzione, dall’altra rendere partecipe il territorio, sia per quello che riguarda le forze che può esprimere a sostegno di questa nostra sfida, sia consentendo ai veri protagonisti, che sono i nostri inquilini, di essere coinvolti nei processi di ricostruzione, con un’informazione attenta e costante».

Marina Moretti: