Nota polemica della Usb di Teramo sui ritardi della ricostruzione e la difficile situazione delle case per i cittadini sfollati.
A Teramo, per le conseguenze del terremoto del 2016-2017, sono ancora quattromila i cittadini rimasti senza casa.
“L’ emergenza abitativa a Teramo si sta facendo davvero esplosiva – si legge nella nota della Usb – La ricostruzione continua a sembrare un miraggio e gli sfollati vivono fuori dalle proprie abitazioni da ormai due anni. La Circolare Salvini, in nome del mantenimento dell’ordine e della sicurezza, si è aggiunta ad aggravare questa situazione già drammatica, accelerando procedure di sgombero di case abitate da famiglie morose. Grazie all’impegno dello Sportello Sociale-Usb, alcuni sfratti sono stati temporaneamente congelati, in attesa di trovare soluzioni concrete di concerto con l’amministrazione comunale e l’Ater. Per questo, e per continuare a tenere alta l’attenzione sul problema, lo Sportello Sociale-Usb e il Centro Politico Comunista Sandro Santacroce hanno deciso di organizzare un’assemblea pubblica rivolta a tutti coloro che vivono il problema casa nella città di Teramo; un’assemblea che coinvolga gli sfollati, i comitati di quartiere, gli abitanti di via Longo, le persone sotto sfratto e le famiglie sotto sgombero. I temi affrontati saranno: accelerazione e rilancio del piano di ricostruzione post-terremoto; moratoria sugli sfratti nel territorio teramano colpito dal sisma; piano di riqualificazione delle case di via Longo; rigenerazione case Ater; applicazione canone sociale per case popolari; censimento case vuote. Le proposte elaborate dall’assemblea saranno di seguito portate all’attenzione dell’amministrazione comunale e dell’Ater, in occasione del tavolo tecnico convocato lunedì pomeriggio. Invitiamo dunque tutti gli interessati alla riunione operativa che si terrà domani, sabato 17 novembre alle ore 16:30, presso la Casa del Popolo di Teramo, in via Nazario Sauro 52. Noi abbiamo le idee chiare e sappiamo che la volontà dei cittadini può spingere chi di dovere a dare risposte. E’ ora che gli sfollati tornino a casa loro. Tutti devono avere un tetto sotto il quale vivere. La casa è un diritto, non un privilegio!”.