Rigopiano in Appello: Il ruolo dei funzionari regionali

Prima udienza, dopo la pausa natalizia, del Processo in Appello a L’Aquila per la tragedia dell’Hotel Rigopiano. Al centro della discussione odierna la mancata applicazione della CLPV.

Solo responsabilità politiche per le perizie, esclusione totale di responsabilità, invece, nelle motivazione della sentenza di assoluzione in primo grado da parte del Gup di Pescara Gianluca Sarandrea, a carico dei tre funzionari regionali chiamati in causa dalla Procura pescarese, anche nel ricorso in Appello, per la mancata applicazione della Carta di Localizzazione Pericolo Valanghe che avrebbe potuto costituire uno strumento utile per lo sgombero dell’Hotel Rigopiano in quei drammatici giorni di sette anni fa, prima della tragedia del 18 gennaio. E proprio sul contenuto delle motivazioni alla sentenza di assoluzione in primo grado si sono concentrati, oggi, gli avvocati dei tre funzionari Pierluigi Caputi, Sabatino Belmaggio e Vincenzo Antenucci, quando il Gup Sarandrea esclude ogni tipo di responsabilità rispetto ad uno strumento di fatto inutilizzabile sotto il profilo amministrativo:

“In particolare il mio assistito Pierluigi Caputi – ha spiegato il suo Legale Francesco Carli – non ha avuto alcuna responsabilità né sul procedimento di formazione della Carta, né sugli effetti della stessa. Lo abbiamo ben illustrato nel processo di primo grado e lo abbiamo ribadito oggi, riprendendo, tra l’altro, quanto spiegato dal Gup Sarandrea nelle motivazioni alla sentenza di assoluzione.”

“Sabatino Belmaggio non ha avuto alcun ruolo operativo sia da un punto di vista conoscitivo che decisionale sulla Carta Localizzazione Pericolo Valanghe – ha poi affermato il suo Legale Mauro Catenacci – strumento, per altro, particolarmente complesso che non avrebbe avuto alcun effetto salvifico su quanto tragicamente avvenuto a Rigopiano.”

Si torna in aula venerdì prossimo a L’Aquila con le difese di altri imputati, mentre il Presidente del Collegio dei giudici Aldo Manfredi, intrattenendosi informalmente per qualche minuto con i giornalisti, al termine dell’udienza di oggi, ha confermato la calendarizzazione con due udienze a settimana fino alla sentenza prevista per il prossimo 9 febbraio.