Rimborsopoli: Anche il caso Di Dalmazio a Roma, la maxi inchiesta sui rimborsi facili che ha coinvolto ben 25 politici, tra ex assessori ed ex consiglieri regionali, sparsa ormai su almeno 4 tribunali italiani.
Il Pm della Procura di Teramo Luca Sciarretta ha sollevato un’eccezione di competenza territoriale accolta da Gup Domenico Canosa, per cui sarà ora il Gup del Tribunale di Roma a decidere se rinviare a giudizio l’ex assessore regionale allo sviluppo, turismo e ambiente Mauro Di Dalmazio. L’inchiesta partì da Pescara ed originariamente riguardava 25 politici, molti dei quali prosciolti. gli allora Pm Giampiero Di Florio e Giuseppe Bellelli, con il meticoloso lavoro dei carabinieri, esaminarono una lunga serie di documenti, svolsero accertamenti in Hotel di mezza Italia ed anche all’estero, allo scopo di verificare se nelle molteplici trasferte istituzionali i personaggi attenzionati facevano un uso distorto dei soldi pubblici. Dal fascicolo di Pescara, l’inchiesta fu dirottata in altre Procure: Le principali posizioni rimaste in piedi riguardano Di Dalmazio, a cui vengono contestai alcuni rimborsi, l’ex presidente Gianni Chiodi, che sarà giudicato a Roma e l’ex presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano, di recente rinviato a giudizio dal Tribunale di Rimini con l’accusa di peculato, per aver pagato un soggiorno in un Grand Hotel per se ed un’altra persona con la carta di credito della Regione.
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