Rocca Santa Maria ricorda l’eccidio del 26 settembre 1943 a Sella Ciarelli in cui furono trucidati tre carabinieri e un alpino. Oggi la solenne celebrazione
Cade oggi l’80° anniversario dell’eccidio avvenuto nel tardo pomeriggio del 26 settembre 1943 quando, per rappresaglia dopo la battaglia di Bosco Martese, i tedeschi fucilarono tre carabinieri in servizio alla stazione di Pascellata di Valle Castellana (TE) – il brigadiere Leonida Barducci, comandante (classe 1910), originario di Ancona ed i carabinieri Angelo Cianciosi (classe 1901) e Settimio Annecchini (classe 1902), rispettivamente di Fossacesia (CH) e di Furci (CH) – e il sergente maggiore degli alpini Donato Renzi (classe 1913), del posto. La commemorazione dell’eccidio è stata promossa dalla sezione di Teramo dell’Associazione nazionale carabinieri e dai gruppi di Valle Castellana e Rocca Santa Maria dell’Associazione nazionale alpini e ha visto la partecipazione di autorità civili e militari, dei congiunti dei militari trucidati, di tanti comuni cittadini, nonché di una nutrita rappresentanza di studenti del liceo Peano-Rosa di Nereto (TE). L’eccidio sarebbe stato dimenticato se il “Comitato per i trucidati di Sella Ciarelli” non ne avesse nobilitato il ricordo, consegnandolo nel 2001 e per sempre alla storia del nostro paese. Il 24 giugno di quell’anno fu infatti inaugurato nel luogo dell’evento un monumento in ricordo delle vittime, dove ogni anno, da allora, si svolge la commemorazione. Quest’anno la cerimonia ha avuto inizio alle 10 con il raduno dei partecipanti nella località Paranesi di Rocca Santa Maria, i quali successivamente, in corteo, sono giunti a Sella Ciarelli, dove ha avuto luogo dapprima l’alzabandiera e a seguire la deposizione di una corona ai piedi del monumento e la celebrazione della messa.
Tra le Autorità presenti ha preso la parola il colonnello Pasquale Saccone, comandante provinciale dei carabinieri di Teramo, che ha così ricordato l’80° anniversario dell’eccidio: “Ricorre oggi l’80° anniversario dell’eccidio di Sella Ciarelli”, ha detto il comandante, “avvenuto il 26 settembre 1943, per una rappresaglia conseguente alla eroica battaglia di Bosco Martese, consumatasi il giorno precedente. Questa giornata ci permette di non dimenticare il passato, un passato eroico che narra di chi ha sacrificato la vita per il bene comune, per garantirci pace, giustizia e libertà. Nella circostanza, un reparto di soldati tedeschi aveva occupato la caserma dei carabinieri di Valle Castellana, in località Pascellata e aveva arrestato i militari della stazione, con l’accusa di aver collaborato con i partigiani. Durante lo scontro, il comandante della stazione, brigadiere Leonida Barducci e i due carabinieri Settimio Annecchini e Angelo Cianciosi sono stati disarmati e fatti prigionieri. Al termine di un sommario interrogatorio, di fronte all’ostinato rifiuto di fornire i nomi e i nascondigli dei partigiani, i tedeschi decisero di passare per le armi i tre carabinieri. Con essi, trucidarono anche il sergente maggiore degli alpini Donato Renzi, in licenza forzata dopo l’8 settembre per lo scioglimento della sua e delle altre divisioni, che viveva in un’abitazione poco distante dalla caserma dei carabinieri. Ad avviso dei nazisti, il sergente Renzi era colpevole di aver nascosto nella propria abitazione un soldato neozelandese, anch’egli fucilato”.
La memoria dei martiri di Sella Ciarelli resterà sempre eterna grazie alla stele dell’artista atriano Ireneo Ianni. Il monumento, una scultura in bronzo, raffigura il volto della Gloria che, con tenerezza, guarda e avviluppa, con il suo drappo, i simboli dei martiri dell’Arma dei carabinieri e del corpo degli alpini.