“Roma affogava nella spazzatura, ma la Raggi non voleva chiamare il presidente dell’Abruzzo per farci aiutare, lo feci io e mi fu subito data immediata e cortese disponibilità”. Così l’ex assessore all’Ambiente di ‘Roma Capitale’, Pinuccia Montanari, nel corso di una audizione.
“Dopo il rogo al Salario avevamo 750 tonnellate di rifiuti al giorno che non sapevamo dove mandare. Bagnacani (ex ad di Ama, ndr) mi disse che se non ci fosse stato l’Abruzzo Roma non sarebbe uscita dal disastro. Ho chiesto alla sindaca, in accordo con l’assessore regionale ai Rifiuti Valeriani, di sbloccare la situazione. Ho dovuto insistere molto, la Raggi non volle telefonare al presidente dell’Abruzzo”. Così l’ex assessore all’Ambiente di ‘Roma Capitale’ Pinuccia Montanari, nel corso di una audizione in commissione regionale Rifiuti.
“Ho chiamato io – ha aggiunto – perché la priorità era togliere Roma dall’emergenza. Il presidente non mi ha risposto e gli ho mandato un messaggio. Dopo 3 minuti mi ha risposto: ‘Le metto a disposizione la Regione Abruzzo’. E’ stato un gesto corretto. Del messaggio – ha sottolineato Montanari – ho informato la sindaca perché Roma non poteva rischiare dopo il Salario”. “Gli appelli generali – ha detto ancora – sono importantissimi, infatti ci hanno risposto anche le Marche. Però non sono l’atto concreto: io avevo bisogno di qualcuno che mi dicesse domani li prendo io”. Montanari riferisce di “avere tampinato” la sindaca nel corso di un evento pubblico: “Le dissi che doveva chiamare il presidente dell’Abruzzo subito”.
Alla domanda, a margine della seduta, se secondo lei le concomitanti elezioni in Abruzzo potessero spiegare le riserve della sindaca a chiamare il governatore, Montanari ha risposto: “Non lo so, il nostro problema deve essere risolvere i problemi della città e non pensare alle elezioni”.