Nuvole sempre più nere sulle autostrade che attraversano l’Abruzzo. Ieri un confronto durissimo in commissione Ambiente e lavori pubblici della Camera. Tra Strada dei Parchi e Governo è scontro aperto e il vice presidente di Strada dei Parchi, Mauro Fabris, è stato chiarissimo: “Lasciati soli e senza strumenti”
La premessa è che il Pef, il piano economico finanziario che dovrebbe consentire la messa in sicurezza, è scaduto nel 2013 e quindi il concessionario declina ogni responsabilità per quanto può accadere. Oltre un’ora di confronto senza filtri: Strada dei Parchi ha ribadito che “non è più disposta ad operare in una situazione di rischio e precarietà accennando a frane e terremoti”. Una situazione di stallo sia per il Pef, per il quale ci sono due commissari da due anni, sia per la situazione dell’aumento delle tariffe con il rischio di stangate dal 1 luglio. Il tema è anche l’eventuale rescissione della concessione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che ha ammesso, tramite Felice Morisco, di voler avviare la pratica per riprendersi A24 e A25 per inadempienza di Strada dei Parchi che, invece, dice di aver inviato proposte di accordo senza mai ricevere risposte. L’audizione a Roma era stata chiesta oltre un mese fa dalla deputata dem Stefania Pezzopane la quale si dice assolutamente insoddisfatta.
Toni molti accesi con Strada dei Parchi che accusa il Governo di avere un atteggiamento irresponsabile e di scherzare sulla sicurezza schivando le responsabilità.
Il Pef, operazione da 6,2 miliardi di euro, allungherebbe la concessione in scadenza fino al 2030 e andrebbe a calmierare le tariffe che dal 1 luglio aumenteranno di oltre il 34% e che, in caso di applicazione di una proposta di Pef ad investimento zero, porterebbe ad un mega aumento del 370% entro il 2030. A difendere gli interessi dello Stato Felice Morisco, responsabile direzione generale Strade e autostrade: per lui il ritardo accumulato per l’approvazione del Pef dipende dal fatto che le proposte di Strada dei Parchi erano troppo onerose e sbilanciate mentre la bozza a cui lavora il commissario Fiorentino prevede che le opere di messe in sicurezza siano realizzate dallo stato tramite un commissario per la gara. Situazione insomma tutt’altro che definita.