Giovanna Boda, capo del dipartimento per le Risorse umane, finanziarie e strumentali del ministero dell’Istruzione ed ex direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, si è lanciata dallo studio del suo legale al secondo piano di un palazzo in piazza della Libertà a Roma . E’ in gravissime condizioni.
Di ieri la notizia che la donna è indagata per corruzione, in concorso con altri, nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Roma relativa a presunte tangenti per affidamenti di appalti da parte del ministero. Boda aveva avuto una perquisizione domiciliare martedì.
Giovanna Boda aveva un legame con l’Abruzzo dove era arrivata nel 2009 per la ripresa dell’attività didattica nella zona del cratere. Nel 2011, poi, la nomina a direttrice dell’Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo, ruolo che ha ricoperto fino al 2012 quando ha ricevuto l’incarico di direttrice generale per lo studente, l’integrazione e la partecipazione. La ricordano bene e con stima in Abruzzo e ad Amatrice dove dopo i terremoti si presentava nelle scuole allestite nei capannoni per assicurarsi di persona che tutto procedesse bene per gli studenti e che potessero studiare e ritrovarsi in sicurezza. Attiva sui temi della disabilità e dell’inclusione, ha curato la scuola in ospedale per i bambini malati. In queste settimane stava lavorando al tavolo per l’apertura delle scuole durante l’estate per i recuperi degli studenti costretti alla Dad per quasi tutto l’anno.
Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, è “profondamente addolorato ed esprime tutta la vicinanza, sua e del Ministero, alla dottoressa Giovanna Boda e alla sua famiglia”, si legge in una nota di viale Trastevere.
. Martedì i finanzieri si erano presentati nel suo ufficio di viale Trastevere e avevano perquisito anche la sua casa oltre a una soffitta. In mattinata Boda è stata vista negli uffici di viale Trastevere al lavoro fin da molto presto, come faceva da sempre. Da qualche settimana, tra l’altro, era reggente dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria dopo che il Miur ha momentaneamente sollevato dall’incarico la direttrice generale Maria Rita Calvosa per lo scandalo del mercimonio di titoli e attestati e, soprattutto, di altri presunti episodi di corruzione.