Roseto, ancora riflettori accesi sull’emergenza Ucraini

A distanza di circa un mese della manifestazione organizzata davanti al comune di Roseto degli Abruzzi continua a tenere banco l’emergenza Ucraini

Solo nel comune costiero sono oltre 300 le persone ospitate nelle strutture alberghiere che non hanno voluto accettare il trasferimento. Una vicenda che sta creando alcuni problemi agli albergatori che si ritrovano a dover continuare ad erogare un servizio senza però essere risarciti e questo perché in diverse strutture è stato cancellato l’erogazione del contributo di accoglienza. La Protezione Civile, infatti, avrebbe predisposto il loro trasferimento in alcune strutture che si trovano in piccoli paesi in Campania o in Puglia, ma molti ormai si sono integrati qui e anche gli albergatori li supportano in questa protesta. Il problema è che loro non vogliono andare via e sarebbero disposti anche a pagarsi un affitto, restando però a Roseto o nei dintorni, o nella nostra regione. Gli Ucraini non vogliono andare via per le condizioni in cui versano le altre sistemazioni dislocate in altre regioni, questo perché sembrerebbe che le strutture individuate dal ministero dell’Interno in varie regioni si sono rivelate del tutto inadeguate o non ancora pronte per l’accoglienza; fin da subito sulle chat Telegram e whatsapp dei rifugiati e su quelle degli albergatori sono giunte immagini e video di sistemazioni precarie, sporche, infestate da insetti e con evidenti problemi strutturali.

Anthony Romani Albergatore: “Il problema è anche per noi operatori del settore perché non li possiamo cacciare dalle nostre strutture. Sono stati tolti dal programma e sono in capo a noi, gratis. Per questo però non possiamo prendere le prenotazioni estive. Noi cerchiamo un confronto con le istituzioni».

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