Dopo la vittoria al Tar in merito alla Variante delle Norme Tecniche di Attuazione del Prg, l’Amministrazione Comunale di Roseto degli Abruzzi fa il punto sui prossimi provvedimenti riguardanti l’urbanistica.
Il primo doveroso passaggio è stato dedicato alla sentenza che, di fatto, smonta tutte le tesi fantasiose dei detrattori in merito alle altezze sul lungomare, dimostrando il buon lavoro dell’Amministrazione Comunale e la volontà di rispettare il paesaggio. A fine novembre, il Tribunale Amministrativo dell’Aquila ha respinto, in tutte le sue parti, il ricorso presentato dall’Associazione Italia Nostra (e cavalcato politicamente dall’opposizione) nei confronti del Comune di Roseto degli Abruzzi per l’annullamento della Delibera di Consiglio Comunale N.42 del 15 settembre 2023. Come ribadito dagli amministratori rosetani nel corso della Conferenza Stampa, secondo i Giudici Amministrativi, tutti i motivi di ricorso sono infondati. Non è stata dimostrata una correlazione immediata e diretta tra gli interessi privati dei consiglieri e la variante urbanistica; la decisione di non assoggettare la variante alla VAS è risultata conforme alla normativa e la conferenza di servizi è stata conclusa correttamente, rispettando le prescrizioni paesaggistiche.
L’occasione è stata utile, come detto, per rendicontare in merito ad importanti questioni urbanistiche in fase avanzata di lavorazione. In primis la riqualificazione dell’area dell’ex Fornace Catarra con la Commissione Urbanistica che ha approvato lo schema di convenzione tra il Comune e i proprietari e che approderà in Consiglio Comunale, aprendo finalmente la strada a un’importante fase di rigenerazione urbana. Il progetto prevede la demolizione e ricostruzione dell’ex Fornace, abbandonata da oltre 30 anni, la realizzazione di locali commerciali, uffici e nuove superfici residenziali. Previsti, inoltre, una nuova viabilità con collegamenti strategici a via Boccaccio, un parcheggio pubblico con 127 posti auto, garantito a uso perenne e, inoltre, spazi comunali dedicati di 125 mq. In questo modo si andranno a risolvere i problemi storici della zona, riguardanti la viabilità e i parcheggi, rigenerando un’area senza varianti urbanistiche e con un intervento convenzionato. Il primo lotto di interventi partirà a breve e avrà tra le sue priorità il parcheggio e la viabilità.
Un altro passaggio fondamentale è stato quello dedicato al Piano Demaniale Marittimo con gli Amministratori rosetani che hanno annunciato l’arrivo, a breve, del documento in Commissione Urbanistica. Si tratta di un atto molto importante, perché regola le modalità di utilizzo della fascia costiera demaniale e del litorale marino, che la città attende da oltre dieci anni.
“Il nostro approccio all’Urbanistica è stato sempre caratterizzato dalla trasparenza e dalla partecipazione – ha detto il Sindaco Nugnes – E oggi siamo qui a parlare di nuovo della Sentenza del Tar perché qualcuno, nonostante la chiarezza in merito dei Giudici, ha continuato a speculare sull’accaduto. Come avvenuto anche in passato, con qualcuno che ci ha accusato di essere “cementificatori” e deturpatori del nostro lungomare inducendo qualche cittadino ad esprimere affermazioni inaccettabili. Con la nostra variante alle NTA, e lo dico con forza, abbiamo riportato equità a Roseto degli Abruzzi e non accadrà più, come avvenuto per anni, che ci siano regole diversificate da cittadino a cittadino. La sentenza, che respinge totalmente tutte le richieste dei ricorrenti, riporta serenità e, nonostante la nostra vittoria, non abbiamo alcun senso di rivalsa. Per questo continueremo a tenere le porte aperte nei confronti di chi vuole contribuire in modo costruttivo e partecipare alle scelte urbanistiche. Rispondiamo alle offese con il lavoro, con la condivisione e con la correttezza”.
“La Sentenza riporta, in modo preciso, tutte le motivazioni che ho cercato di far comprendere ai detrattori nel corso degli ultimi mesi – ha aggiunto l’Assessore Mazzocchetti – Con la variante, e come ribadito dai Giudici, non è prevista la possibilità di realizzare un piano in più, non è previsto l’aumento degli indici e delle cubature ma semplicemente si incentiva a demolire e ricostruire sulla base delle nuove norme edilizie che favoriscono la rigenerazione urbana e il risparmio energetico. Venendo alla concretezza che ci caratterizza, il nostro lavoro prosegue con importanti provvedimenti come la Convenzione dell’ex Fornace Catarra che sarà riqualificata nel rispetto del Piano Regolatore vigente e che ci permetterà di ricevere in cambio 127 posti auto gratuiti che siamo riusciti ad ottenere, ed è bene sottolinearlo, nonostante non fossero dovuti. A breve convocheremo una nuova Commissione Urbanistica per portare alla sua attenzione il Piano Demaniale e una variante per i campetti di Montepagano avviata dalla precedente Amministrazione. Atti che, successivamente, porteremo in Consiglio Comunale. Sul fronte della revisione del Piano Regolatore Generale stiamo proseguendo il percorso caratterizzato dalla partecipazione e dalla trasparenza, senza trattamenti di favore”.
“Credo che sia completamente sbagliato l’approccio con cui una parte dell’opposizione in questi tre anni si è posta all’attenzione della città – ha affermano il Presidente Pavone – Opposizione che dovrebbe avere un ruolo propositivo e partecipativo alle scelte della comunità, condividendole o contestandole, e non un atteggiamento che la porta ad abbandonare i tavoli di confronto e discussione come, ad esempio, la Commissione Urbanistica nata per affrontare temi importanti anche con la minoranza. Fare un’opposizione isterica non va a vantaggio dei cittadini. In questi anni abbiamo rinforzato l’Ufficio Urbanistica e ringraziamo il Dirigente Riccardo Malatesta per il lavoro che sta portando avanti e che ci ha permesso di creare i presupposti per vincere di fronte al Tribunale Amministrativo. E’ nostra intenzione allargare la Commissione Urbanistica anche a componenti tecnici per favorire la trasparenza e per avere un contributo di idee da parte degli esperti, di qualsiasi estrazione politica essi siano. Il cittadino deve sapere che tra di noi non c’è nessuno con il potere di firmare un atto per far realizzare un edificio a qualcuno – ha concluso Pavone – Se non il Dirigente dopo tutte le opportune valutazioni e nel rispetto delle regole”.
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