Continua il sit-in degli agricoltori teramani che con i loro trattori, circa una cinquantina, da sabato pomeriggio sono parcheggiati davanti all’uscita dell’A14 di Roseto.
I manifestanti come a livello nazionale denunciano le conseguenze negative delle politiche ambientali promosse dall’Unione europea, che a loro avviso penalizzano il settore agricolo e favoriscono la speculazione. La protesta degli agricoltori teramani si inserisce in un contesto di malcontento diffuso tra le categorie produttive del Paese, che chiedono maggiore attenzione e sostegno da parte del governo e delle istituzioni europee. Gli agricoltori inoltre non si sentono tutelati dai sindacati, che secondo loro non rappresentano adeguatamente le loro istanze e non li difendono dalle pressioni delle lobby. I manifestanti denunciano le conseguenze negative delle politiche ambientali promosse dall’Unione europea, che a loro avviso penalizzano il settore agricolo e favoriscono la speculazione.
“Il risultato delle politiche green è sotto gli occhi di tutti”, affermano, “prezzi alle stelle negli acquisti al consumo, mentre il valore di vendita riconosciuto all’agricoltore non copre neppure il costo di produzione. L’Unione europea ci ha tradito, le direttive green impongono un concetto vecchio e stanco, un’idea di ambiente che non ha nulla a che fare con la realtà”.
Protesta che da Roseto, giovedì’ mattina, si sposterà sul lungomare fino ad arrivare in corteo al mercato dove gli agricoltori resteranno tra gente e bancarelle un’oretta. Poi si tornerà in presidio attraversando, sempre in corteo, le colline del circondario.